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Un commissario per i debiti del Comune di Napoli. Porterà nuove tasse e fondi dallo Stato

Gli emendamenti per Napoli alla Finanziaria in Senato: commissario straordinario per gestire i debiti e fondi dallo Stato. Deficit finanziato con obbligazioni.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un commissario straordinario per gestire il debito del Comune di Napoli e blindarne i conti: si occuperà sia del debito pregresso del Municipio che di quello delle società partecipate. Il disavanzo, invece, pagato dallo Stato che potrà emettere delle obbligazioni. Il piano di risanamento arriverà entro 4 mesi, sarà approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e prevederà di ripianare il debito in 10 anni e in questo periodo il Comune non potrà andare in dissesto. In arrivo anche nuove tasse, sotto forma di addizionali commissariali: 1 euro a passeggero all'Aeroporto di Capodichino e 1 euro al Porto come diritti di imbarco e aumenti sull'addizionale Irpef.

Gli aiuti negli emendamenti alla Legge di Bilancio nazionale

Arrivano in Senato gli emendamenti sul Salva-Comuni alla manovra Finanziaria del Governo Draghi. Due quelli presentati dal M5S (a firma Castellone, Puglia, Presutto, Vaccaro, Gaudiano, Mautone, Ricciardi, Bottici, Gallicchio, Pellegrini), tra i quali quello per l'istituzione delle figura del commissario straordinario, e uno dal Pd (a firma Valente). All'interno una serie di misure per risanare il disavanzo di amministrazione che oggi ammonta a circa 3,6 miliardi, mentre ammontano a 4,9 miliardi tutti i debiti. Negli emendamenti che saranno presentati entro le ore 17 di oggi e andranno poi in discussione non si parla di cifre. Non si sa, quindi, quanti soldi andranno a Napoli e quanti ad altri Comuni, considerando che il capoluogo partenopeo non è l'unico che beneficerà degli aiuti. Ma si comincia a delineare il quadro di quello che potrebbe essere il pacchetto di misure per Napoli chiesto a viva voce dal sindaco Gaetano Manfredi e promesso durante la campagna elettorale con il Patto per Napoli firmato da M5S, Pd e Leu. Oggi l'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta sarà a Roma per gli ultimi incontri.

Il commissario straordinario

Tra le richieste di Manfredi c'era propria quella di un commissario che si occupasse del debito storico del Comune di Napoli, congelandolo e separandolo, quindi, dalla gestione ordinaria. La figura del commissario straordinario viene prevista in uno degli emendamenti del M5S. Cosa prevede l'articolo dal titolo "Disposizioni urgenti per il Comune di Napoli"?

Il comma 1 recita: "Al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi strutturali di risanamento della finanza pubblica e nel rispetto dei principi indicati dall'articolo 119 della Costituzione, è istituita la gestione commissariale del Comune di Napoli per la rilevazione del debito pregresso del medesimo comune e delle società da esso partecipate, con esclusione di quelle quotate nei mercati regolamentati, e per la predisposizione ed attuazione di un piano per l’estinzione del debito pregresso". Viene fissato anche lo stipendio del commissario equiparandolo a quello di direttore generale (attualmente 230mila euro all'anno).

La "cabina di regia" del debito

Il Commissario straordinario sarà "nominato" con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministi. "Il Commissario – prevede il comma 2 – si avvale di una struttura di supporto costituita da non più di sette unità di personale, di cui non oltre due di dirigenti, appartenente ad amministrazioni pubbliche, in posizione di aspettativa, comando, distacco, fuori ruolo o altro analogo istituto previsto nei rispettivi ordinamenti". Il commissario avrà gli stessi poteri dell'organo straordinario di liquidazione.

Il deficit separato dal bilancio ordinario, le tasse al commissario

La gestione commissariale del comune di Napoli assume, con bilancio separato rispetto a quello della gestione ordinaria, tutte le entrate di competenza e tutte le obbligazioni, ivi comprese quelle derivanti da indebitamento, assunte alla data del 31.12.2021, anche qualora le stesse siano accertate e i relativi crediti siano liquidati con sentenze pubblicate successivamente alla medesima data e comunque entro la data di presentazione della rilevazione del debito pregresso di cui al comma 5. Per quanto attiene alle società partecipate la gestione commissariale assume esclusivamente il ripiano delle perdite da queste rilevate con l’ultimo bilancio approvato in data antecedente il 31.12.2021.

Relativamente alle entrate la gestione commissariale è destinataria dei versamenti derivanti dalla riscossione mentre le fasi di cui agli artt. 179 e 180 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 restano di competenza della gestione ordinaria. È autorizzata l'apertura di una apposita contabilità speciale.

I tempi: 4 mesi per il piano di salvataggio

Il piano di salvataggio dovrebbe arrivare nel giro di 4 mesi. L'emendamento prevede che "entro 3 mesi dalla sua nomina, ovvero entro altro termine indicato nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il Commissario Straordinario presenta la rilevazione del debito pregresso del comune di Napoli e delle società da esso partecipate e del piano per l’estinzione del debito". Il Premier lo approva per decreto entro il mese successivo.

Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri "è stabilito in 10 anni il termine finale per l'estinzione dei debiti oggetto di ricognizione". Il medesimo decreto altresì fissa il termine per la presentazione, da parte del Commissario straordinario del rendiconto finale della gestione commissariale. La presentazione di tale rendiconto determina la conclusione delle attività straordinarie della gestione commissariale.

I poteri del commissario

Tra le altre cose, "il Commissario straordinario del Governo, quale organo statale, è autorizzato, anche in deroga alla normativa vigente in materia di operazioni di ammortamento del debito degli enti territoriali con rimborso unico a scadenza, a rinegoziare i prestiti assunti nel bilancio separato".

"Può richiedere finanziamenti a Cassa Depositi e Prestiti o a primari istituti di credito, previa valutazione della convenienza economica e d’intesa con il Sindaco".

Prorogati poi di 4 mesi i termini per l'approvazione del rendiconto 2021 e per l'assestamento di bilancio.

I fondi per Napoli e le nuove tasse

Presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze poi viene istituito un fondo "a decorrere dall'anno 2023, per il concorso al sostegno degli oneri derivanti dal piano per l’estinzione del debito pregresso del Comune di Napoli".

Ma non solo. Il resto dei soldi necessari a ripianare il debito ce li metteranno i cittadini. "La restante quota delle somme occorrenti a fare fronte agli oneri derivanti dall'attuazione del predetto piano è reperita mediante l'istituzione".

Ci saranno quindi nuove tasse, eccole:

  • un’addizionale commissariale sui diritti di imbarco dei passeggeri sugli aeromobili in partenza dall’aeroporto internazionale di Napoli fino ad un massimo di 1 euro per passeggero;
  • un incremento dell'addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche fino al limite massimo dello 0,4%, anche in deroga al limite massimo dello 0,8% della predetta addizionale;
  • un’addizionale commissariale sui diritti di imbarco sui natanti adibiti a servizi pubblici del porto di Napoli fino ad un massimo di 1 euro per passeggero, fatti salvi coloro che dimostrino di utilizzare tali servizi per comprovate necessità di lavoro continuativo e non occasionali (ancorché se frazionate in più viaggi) da svolgere nel Comune di destinazione).

Il piano di risanamento finanziato con le obbligazioni

L'altro emendamento del M5S ha come oggetto, invece, l'"Accollo del debito finanziario dei comuni capoluogo delle città metropolitane". Cosa prevede?

Il Ministero dell'economia e delle finanze è autorizzato a procedere, in via alternativa, alla ristrutturazione, con integrale accollo da parte dello Stato, dei mutui, e delle operazioni derivate ad essi connessi, e dei prestiti obbligazionari di titolarità dei comuni capoluogo delle città metropolitane che, al momento dell’entrata in vigore di questa norma, abbiano già deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale – ai sensi dell’articolo 243-bis del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; oppure abbiano deliberato un piano pluriennale di interventi monitorato dalla competente sezione della Corte dei conti, al fine di conseguire una riduzione totale del valore finanziario delle passività totali a carico delle finanze pubbliche, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, commi 71 e seguenti, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, anche attraverso l'emissione di apposite obbligazioni da parte dello Stato in sostituzione dei mutui, e delle operazioni derivate ad essi connessi, e dei prestiti obbligazionari oggetto di accollo.

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