Altri arresti nel clan Mallardo: chiedevano il pizzo ai ristoranti e gestivano la raccolta degli oli esausti
Ci sono altri tre arresti che si aggiungono a quelli già eseguiti all'inizio del mese di giugno da carabinieri nell'ambito di un'indagine della direzione distrettuale Antimafia di Napoli sul clan Mallardo di Giugliano. Si tratta di uno dei sodalizi camorristici più potenti dell'hinterland Nord di Napoli, pietra angolare della "confederazione" dell'Alleanza di Secondigliano, cartello che aggrega i gruppi criminali insediati in un'ampia porzione del territorio metropolitano di Napoli. La presenza dei Mallardo come clan risale alla seconda metà degli anni '70 col capostipite Francesco Mallardo, alias "Ciccio ‘e Carlantonio". Essi furono protagonisti di una sanguinosa faida col clan Maisto e poi poi con la Nuova Famiglia, negli anni Ottanta, della guerrra contro Raffaele Cutolo e la sua Nuova Camorra Organizzata.
Tornando alle indagini odierne: l'8 giugno scorso il lavoro della Dda di Napoli aveva già portato all'esecuzione di ordinanze a carico di 9 persone ritenute vicine al clan. Ora i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Giugliano, in Campania, hanno eseguito un'altra ordinanza di custodia cautelare in carcere che riguarda 3 persone raggiunte, a vario titolo, da gravi indizi di colpevolezza per i reati di estorsione, consumata o tentata, detenzione e porto illegale di armi comuni di sparo, aggravati dalle finalità e modalità mafiose.
Angelo Pirozzi, classe '76, Antonio Russo classe '69 e Vallefuoco Biagio classe '68, secondo gli inquirenti erano gli uomini che avanzavano richieste estorsive a imprenditori edili, concessionari di auto, ristoratori, nonché imponevano il conferimento degli oli esausti ai commercianti della zona. Non solo: per gli inquirenti gestivano l'attività di riscossione e recupero dei crediti . Sono 15 gli episodi contestati e tra gli arrestati, Angelo Pirozzi e Biagio Vallefuoco sono considerati esponenti di rilievo del clan criminale.