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Arrestato il padre di Genny la Carogna: deve scontare 18 anni di carcere

La polizia ha arrestato il 69enne Ciro De Tommaso, bloccato nel porto di Napoli di ritorno da Ischia: deve scontare 18 anni per traffico di stupefacenti con l’aggravante mafiosa. L’uomo è il padre di Genny la Carogna, ex capo ultras ed ex narcotrafficante, oggi collaboratore di giustizia e per questo motivo ripudiato dalla famiglia.
A cura di Nico Falco
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Ciro De Tommaso e il figlio, Genny "la Carogna"
Ciro De Tommaso e il figlio, Genny "la Carogna"

I poliziotti lo hanno bloccato nel porto di Napoli, appena sceso dal traghetto proveniente da Ischia: manette ai polsi, destinazione carcere, dove dovrà scontare 18 anni e 6 mesi di reclusione per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l'aggravante del metodo mafioso. Agli arresti è finito Ciro De Tommaso, 69 anni, napoletano con precedenti di polizia; l'uomo è il padre di Genny la Carogna, l'ex capo ultras del gruppo Mastiffs ed ex narcotrafficante (poi diventato collaboratore di giustizia).

Arrestato per traffico di droga il padre di Genny la Carogna

Il 69enne è destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso mercoledì scorso, 26 maggio, dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli – Ufficio Esecuzioni Penali. Ad arrestarlo, gli agenti del commissariato Vicaria – Mercato, che lo hanno portato in carcere. La condanna per il 69enne arriva dalle indagini che portarono alla maxi operazione "Piazza Pulita", del febbraio 2007, quando finirono in manette vecchi e nuovi boss della zona che, un tempo, era stata il regno del clan Giuliano; la condanna è diventata definitiva dopo la sentenza della Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali dell'uomo.

Genny la Carogna ripudiato per il pentimento

Il figlio Gennaro, noto come Genny la Carogna, era diventato famoso la notte della finale di Coppia Italia tra Napoli e Fiorentina, quando mediò tra dirigenti, calciatori e forze dell'ordine. Era il 3 maggio 2014, il giorno in cui venne ferito il tifoso napoletano Ciro Esposito (il ragazzo morirà 50 giorni dopo, il 25 giugno, nell'ospedale Gemelli di Roma, dove era ricoverato).

L'immagine della "Carogna", a cavalcioni sulle barriere e a braccia larghe, era esplosa sui media e il profilo del personaggio non ci mise troppo a venir fuori. Emerse che, oltre ad essere un capo ultras, De Tommaso, era invischiato nel traffico di droga. Nel luglio 2017 fu arrestato dai carabinieri, accusato di essere a capo di un gruppo con base nel rione Forcella che trattava partite di cocaina con trafficanti olandesi e sudamericani.

Condannato a 18 anni di reclusione, nel marzo 2019 la "Carogna" decise di diventare collaboratore di giustizia. E in quel momento fu "scaricato" da tutta la sua famiglia, che prese le distanze da quella "conversione" e lo ripudiò. In una intervista al Tg2 risalente proprio a quei giorni il padre Ciro, in passato ritenuto legato al disciolto clan Misso della Sanità, mette in chiaro: "Non è più mio figlio, dice solo bugie".

Il nipote complice di Luigi Caiafa, ucciso in una rapina

Il figlio di Genny la Carogna, e nipote omonimo di Ciro De Tommaso, è stato arrestato (e condannato a 6 anni e 2 mesi di reclusione) per la rapina in cui è morto il 17enne Luigi Caiafa. I due, secondo la ricostruzione, furono intercettati dai poliziotti mentre stavano tentando di rapinare alcuni giovani fermi in automobile in via Duomo, nel centro di Napoli.

Caiafa, alla guida dello scooter, cercò di allontanarsi mentre De Tommaso, seduto dietro, puntò verso gli agenti una pistola che poi si rivelerà una replica senza tappo rosso. Uno dei poliziotti sparò tre colpi, centrando con due pallottole Caiafa e uccidendolo. La Procura di Napoli ha di recente chiesto l'archiviazione per il poliziotto, ritenendo legittimo l'utilizzo delle armi in quelle circostanze.

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