Arrestato il latitante Antonio Di Martino, per la Dda è il boss di Gragnano
La Polizia di Stato ha arrestato Antonio Di Martino, 40 anni, ricercato dal 2018 per estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'uomo, in fuga da quasi due anni, è stato scovato dagli agenti a Gragnano, durante una lunga indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Si nascondeva non troppo distante dalla sua abitazione e dal centro di quello che, per gli inquirenti, è il cuore dei suoi affari: è considerato a capo del gruppo criminale, con vertice anche il fratello Fabio Di Martino, che controlla i traffici illeciti a Gragnano e a Pimonte, in provincia di Napoli.
La roccaforte di Di Martino: cunicoli e cani da guardia
A raccontare le fasi della cattura è Alfredo Fabbrocini, dirigente della Squadra Mobile di Napoli. Per arrivare a lui le forze dell'ordine hanno circondato la sua abitazione di Gragnano, composta da un conglomerato di edifici attraversati da cunicoli stretti che danno sulla strada e che è difficile raggiungere senza essere notati. Dalla sua abitazione, inoltre, attraverso altri cunicoli e strutture, Di Martino poteva accedere direttamente alla montagna e scappare tra la vegetazione. Cosa che ha provato a fare anche stanotte. "Abbiamo chiamato in causa le nostre migliori specialità – spiega Fabbrocini – abbiamo chiesto l'intervento dei Nocs, il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza. Avevamo capito da alcune settimane che ogni tanto il latitante faceva ritorno a casa. Siamo stati in appostamento anche la notte della Vigilia di Natale, ma solo la notte scorsa si è presentata l'occasione giusta per intervenire".
Quando i poliziotti si sono avvicinati, però, è scattato l'allarme: diversi cani, messi a guardia, hanno cominciato ad abbaiare. Di Martino, sfruttando quei cunicoli, è riuscito a scappare sulla montagna insieme a due suoi parenti, presumibilmente fuggiti anche loro perché temevano di essere destinatari di una misura cautelare. Dieci secondi netti, per uscire di casa e scomparire tra la vegetazione. "Il latitante, in un primo momento, forse è stato più abile di noi – continua Fabbrocini – ma eravamo preparati anche a questo. I colleghi del Nocs hanno fatto alzare i droni che ci hanno permesso di individuare i tre fuggitivi. Col supporto delle termocamere di un altro drone della Guardia di Finanza, che stava osservando la scena a distanza, abbiamo individuato i tre e il personale della Squadra Mobile e del Nocs, da un lato e dall'altro, li ha circondati e bloccati con non poche difficoltà. La difficoltà di catturare un latitante non è data solo dallo spessore criminale, ma anche dalle abitudini e dalla conformazione del territorio: Antonio Di Martino era uno dei latitanti più difficili da prendere in questo momento in Italia".
Chi è Antonio Di Martino, boss di Gragnano e dei Monti Lattari
Antonio Di Martino riuscì a sfuggire a un blitz nel dicembre 2018, due anni fa, quando finirono in manette diversi boss della camorra dei Monti Lattari, e da allora si era dato alla latitanza. Una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa a suo carico nello scorso giugno, poi annullata dal Tribunale del Riesame in seguito all'istanza presentata dall'avvocato. Per gli inquirenti il 40enne è una figura di spicco del panorama camorristico locale: figlio del boss Leonardo Di Martino ‘o Lione, sarebbe a capo insieme al fratello del gruppo che porta il suo nome, con base a Gragnano, e avrebbe stretto un'alleanza con i D'Alessandro di Scanzano (frazione di Castellammare di Stabia) per la fornitura di marijuana.
La zona è quella dei Monti Lattari, la Giamaica d'Italia: è tra queste montagne che, in numerose operazioni, le forze dell'ordine hanno trovato sconfinate piantagioni di marijuana, luogo di produzione di quintali di "erba" che poi viene venduta a diverse organizzazioni criminali, tra cui i clan della camorra campana. Il procuratore Giovanni Melillo e il questore di Napoli Alessandro Giuliano hanno elogiato la "straordinaria professionalità degli agenti" che hanno operato sul campo, sottolinenando che si è trattato di una operazione molto delicata che ha visto l'impiego dei Nocs, vista la pericolosità criminale del ricercato.
"Complimenti alla Polizia di Napoli per l'operazione che ha portato, a conclusione di una lunga indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, all'arresto a Gragnano del latitante Antonio Di Martino, ricercato dal 2018. Alle donne e agli uomini delle Forze dell'ordine impegnati nelle ricerche rivolgo il mio ringraziamento per questo importante risultato raggiunto". Lo afferma, in una nota, il vice Ministro dell'Interno Matteo Mauri.