Applausi all’omicidio di Giancarlo Siani nel film “Fortapasc”, il ministro dell’Istruzione dispone approfondimenti
La triste e preoccupante storia dei provocatori applausi alla scena dell'assassinio del giornalista Giancarlo Siani, nel film "Fortapasc" è sul tavolo del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Che annuncia approfondimenti ispettivi sui fatti: «La scuola – dice – è e deve essere il primo presidio di legalità, è e deve essere una comunità, per definizione, antitetica a qualsiasi mentalità che rievochi quella mafiosa o addirittura plauda ad essa. Per questo la gravità del gesto di applaudire all'efferato assassinio camorristico del giornalista Giancarlo Siani, come è avvenuto a Napoli durante la proiezione del film Fortapasc da parte di alcuni studenti, mi sconcerta e mi preoccupa. Oggi stesso intendo quindi agire per fare piena luce sull'accaduto».
Il fatto è di alcuni giorni fa: Alcuni studenti di una scuola del Vomero, stavano guardando Fortapasc, film del 2009 di Marco Risi che racconta la vita e la morte di Giancarlo Siani quando, alla scena dell'omicidio del giornalista per mano camorristica – avvenuto il 23 settembre del 1985 – alcuni studenti avrebbero applaudito.
Il fratello di Giancarlo, Paolo, da ormai quarant'anni in prima linea sul fronte della legalità e della memoria come testimonianza civile aveva commentato amaramente:
Alla morte non si applaude, mai, per nessuno. Questo non va spiegato, dovrebbe far parte dell’animo umano. Davanti alla morte si resta in silenzio, questo neppure va spiegato.
Ma se invece accade, se alcuni ragazzi, pochi, molto giovani, di una scuola che si sta impegnando per far crescere in loro il senso della legalità e della giustizia, applaudono alla morte violenta e quindi scelgono di stare dalla parte di chi spara, c’è bisogno che noi tutti, ci si interroghi sul perché. Adesso, subito, prima che sia troppo tardi.