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Appalti truccati, Franco Alfieri interrogato dal gip: “Ha risposto a tutte le accuse”

Si è tenuto oggi l’interrogatorio di garanzia per Alfieri, sindaco di Capaccio-Paestum e presidente della provincia di Salerno, in carcere con l’accusa di avere manipolato appalti.
A cura di Nico Falco
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Franco Alfieri
Franco Alfieri

Provato dal carcere, ma rincuorato dagli attestati di stima arrivati da amici e colleghi: così l'avvocato Domenicantonio D'Alessandro descrive Franco Alfieri, sindaco di Capaccio-Paestum e presidente della Provincia di Salerno, arrestato insieme ad altri 5 indagati dalla Guardia di Finanza di Salerno in un'indagine su presunti appalti truccati; il politico 59enne, riferimento del Partito Democratico nel Salernitano, è comparso questa mattina davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia, durato alcune ore, nel quale ha risposto a tutte le domande e si è difeso dalle contestazioni, chiarendo la propria posizione.

Le misure cautelari erano state eseguite lo scorso tre ottobre dalla Guardia di Finanza. Sono finiti ai domiciliari Elvira Alfieri, sorella del sindaco e rappresentante legale della Alfieri Impianti, Vittorio De Rosa e Alfonso D'Auria, legale rappresentante e procuratore speciale della Dervit, Andrea Campanile, dipendente del Comune di Capaccio e parte dello staff del sindaco, e Carmine Greco, responsabile tecnico del Comune di Capaccio e RUP dei procedimenti per i quali sono state riscontrate le presunte irregolarità. Alfieri è l'unico degli indagati finito in carcere. Secondo le accuse due gare d'appalto sarebbero state manipolate in modo da favorire la Dervit; tra le utilità in cambio, anche il subappalto per dei lavori che la società si era aggiudicata a Battipaglia e che aveva affidato alla Alfieri Impianti, che sarebbe riconducibile, per gli inquirenti, direttamente al sindaco di Capaccio seppur rappresentata dalla sorella. Le ipotesi di reato sono, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio.

Alfieri, assistito dagli avvocati D'Alessandro e Agostino De Caro, è un fedelissimo di Vincenzo De Luca: a lui si rivolgeva il presidente della Regione Campania quando, durante la campagna referendaria del 2016, lo invitava a portare voti "anche offrendo fritture di pesce". Prima di ricoprire l'incarico di Primo Cittadino a Capaccio, il 59enne era stato sindaco di Agropoli e Torchiara e, anni fa, è stato capo della segreteria del governatore. Dopo l'arresto Alfieri è stato sospeso dal Prefetto di Salerno da entrambe le cariche ed è stato sospeso dal Partito Democratico.

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