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Inchiesta Croce Nera, ambulanze private a Napoli

Appalti truccati e ambulanze non sanificate: sequestrata First Aid One. Gestisce anche il 118 a Napoli

È scattato il sequestro per la First Aid One Italia, una delle cooperative che, in raggruppamento di imprese, si è aggiudicata il servizio 118 a Napoli. Il provvedimento dopo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Pavia per appalti truccati e caporalato. È stato nominato un amministratore giudiziario per non interrompere il servizio.
A cura di Nico Falco
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A marzo erano arrivati gli arresti, oggi è scattato il sequestro: sotto chiave beni per circa 200mila euro, nell'ambito di una inchiesta della Guardia di Finanza di Pavia che riguarda caporalato e appalti truccati in diverse gare per aggiudicarsi il servizio di emergenza, per un valore complessivo di 11 milioni di euro. Nella bufera ci è finita la cooperativa First Aid One Italia, sede legale a Pesaro e quella operativa a Bollate, ma con appalti in tutta Italia: uno degli ultimi, quello per l'Asl Napoli 1, la cui determina è stata firmata a maggio.

Appalti truccati, sequestrata cooperativa First Aid One

L'esito della gara d'appalto era stato anticipato da Fanpage.it a marzo: via Croce Rossa e Bourelly, in raggruppamento con Misericordia di Caivano (quest'ultima tra le protagoniste dell'inchiesta giornalistica Croce Nera di Fanpage.it, che aveva affrontato anche il tema dei finti volontari); l'appalto era andato all'associazione di imprese composta da Healt Life Croce Amica Srl, Italy Emergenza e First Aid One Italia. Pochi giorni dopo era esplosa l'inchiesta della Guardia di Finanza di Pavia che aveva portato in manette l'allora direttore dell'ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) di Pavia, il responsabile unico di procedimento di Pavia e i fratelli Antonio Calderone e Francesco Calderone, non presenti nella composizione societari della First Aid One Italia ma, secondo gli inquirenti, amministratori di fatto della cooperativa; erano stati eseguiti anche perquisizioni e sequestri di apparati informatici in diverse aree del Paese (Lombardia, Marche, Lazio e Sicilia).

L'operazione di oggi è una prosecuzione di quelle indagini (dirette dal sostituto procuratore Roberto Valli e coordinate dal procuratore aggiunto Mario Venditti); il sequestro riguarda l'intera cooperativa, compresi disponibilità finanziarie, fabbricati, terreni ed autoveicoli. Vista la tipologia di servizio, contestualmente è stato nominato un amministratore giudiziario per non interrompere le attività, sia a Napoli sia nelle altre città dove è presente la First Aid One Italia.

Ambulanze non sanificate nel pieno della pandemia Covid

Per gli inquirenti la cooperativa era riuscita ad aggiudicarsi gli appalti, in alcuni casi sbaragliando letteralmente la concorrenza, anche a discapito della sicurezza. Dalle videoriprese effettuate nelle ambulanze, infatti, è emerso che le sanificazioni venivano eseguite raramente, anche nel pieno della pandemia Covid: "In una delle ambulanze monitorate, in 20 giorni di lavoro con trasporto di 92 pazienti è stata sanificata solo in 4 occasioni mentre un'altra, in 9 giorni di servizio ed 86 pazienti trasportati, è stata sanificata un'unica volta".

Sequestrata cooperativa del 118 a Napoli

Agli inizi di maggio l'Asl Napoli 1 aveva firmato la determina per l'assegnazione dell'appalto all'associazione di imprese di cui fa parte la First Aid One Italia. Nel frattempo, oltre all'inchiesta di Pavia, soltanto pochi giorni prima erano arrivate altre grane giudiziarie: il 12 aprile la Guardia di Finanza e i carabinieri del Nas avevano arrestato Alessandro Cacioppo, che fino a pochi mesi prima era stato presidente di Italy Emergenza, con l'accusa di corruzione in merito all'appalto con cui la società si era aggiudicata il servizio di ambulanze al Policlinico di Palermo tra il 2012 e il 2018.

L'appalto per il 118 di Napoli (per un importo di 4.838.305,95 euro più IVA) prevede la gestione di 24 postazioni di tipo b e 3 h12 di tipo b per l'emergenza territoriale 118, oltre all'affidamento di 6 postazioni di tipo b h12 per il servizio di trasporto secondario. Croce Rossa aveva presentato ricorso, facendo leva anche sulle inchieste giudiziarie che avevano colpito la cooperativa; il Tar lo aveva rigettato e, in merito a questo ultimo aspetto, aveva evidenziato che la First Aid One aveva comunicato all'Asl delle misure cautelari e del procedimento penale che era ancora in corso e non sfociato in condanna.

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