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Appalti in cambio di voti per le Regionali, indagati ex sindaco e fratello nell’Avellinese

I fratelli Emanuele e Antonio Aufiero sono tra i 19 indagati dalle Procure di Napoli e Avellino: avrebbero manipolato appalti quando erano alla guida di Pratola Serra, Comune poi sciolto per infiltrazione mafiosa.
A cura di Nico Falco
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Sfruttando il loro ruolo ai vertici dell'Amministrazione comunale, Emanuele Aufiero e il fratello Antonio, il primo sindaco e l'altro presidente del consiglio comunale di Pratola Serra (Avellino), avrebbero manipolato gli appalti in cambio di voti per le elezioni regionali della Campania che si sono tenute nel settembre 2020: è l'ipotesi su cui stanno lavorando le Procure di Napoli e Avellino, che hanno iscritto complessivamente nel registro degli indagati 19 persone. I due distinti avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emessi dalle due Procure, sono stati notificati oggi, 28 giugno, dai carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano.

I provvedimenti sono arrivati al termine di una articolata attività investigativa, condotta dai militari e coordinata dai due uffici giudiziari, che riguarda il biennio 2019-2020, periodo in cui i fratelli Aufiero erano alla guida del comune irpino e immediatamente precedente allo scioglimento per infiltrazione camorristica, che venne decretato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell'ottobre 2020. Secondo la ricostruzione dei magistrati, Emanuele Aufiero e il fratello stavano utilizzando la propria posizione per costruirsi, in sostanza, un trampolino di lancio per le imminenti elezioni regionali, e avrebbero cercato di accumulare crediti, da riscuotere sotto forma di preferenze elettorali, aggirando le normali procedure di assegnazione degli appalti.

A quella tornata elettorale si era candidato Antonio Aufiero (detto Tonino): aveva incassato 3.059 preferenze, senza riuscire a raggiungere l'elezione. Si legge nella nota congiunta delle Procure, a firma dei procuratori Nicola Gratteri per Napoli e Domenico Airoma per Avellino:

Le attività di indagini hanno consentito di raccogliere significativi elementi che inducono a ritenere – allo stato delle acquisizioni e fatti salvi gli sviluppi ulteriori – che gli ex amministratori del Comune di Pratola Serra – nel biennio 2019-2020, attraverso patti verosimilmente corruttivi – avevano affidato appalti pubblici in assenza di gara e di copertura finanziaria, ovvero promesso utilità in cambio di voti per le elezioni regionali svoltesi a settembre 2020.

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