Appalti e camorra a Caivano, l’inchiesta si allarga: altri nove arresti
Si allarga l'inchiesta della Dda di Napoli sulle infiltrazioni camorristiche nell'amministrazione del Comune di Caivano, in particolare nella gestione degli affidamenti degli appalti pubblici: i carabinieri di Castello di Cisterna hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone in totale: in sostanza, ai nove fermi effettuati lo scorso 10 ottobre, che ora si sono trasformati in misura cautelare, si aggiungono altri nove arresti; tutti sono indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e reati contro la Pubblica Amministrazione.
Tra i nove soggetti raggiunti oggi dalla misura cautelare figurano Antonio Angelino, considerato dagli inquirenti a capo del gruppo camorristico operante a Caivano, e sei imprenditori, destinatari della misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari, ai quali viene contestata la corruzione di politici e dipendenti del Comune di Caivano finalizzata ad ottenere agevolazioni in merito alle gare d'appalto bandite sul territorio.
Inoltre, l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea ha permesso di ipotizzare, con ragionevole certezza, che il gruppo criminale riusciva ad ottenere dai rappresentanti dell'amministrazione notizie riservate sull'aggiudicazione degli appalti in modo tale da indirizzare le richieste estorsive. In più di una occasione – ipotizzano ancora gli inquirenti – i pubblici dipendenti si ponevano come intermediari tra gli esponenti della criminalità organizzata e gli imprenditori, i quali, seppur vittime delle estorsioni, riuscivano comunque ad ottenere gli incarichi corrompendo amministratori e dirigenti comunali compiacenti.