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Anziani uccisi coi farmaci, niente autopsia: cremate tre delle 4 vittime. Eutizia trasferito in reparto protetto

Il 13 settembre sarà conferito l’incarico per l’autopsia sulla salma di Chimenti; i corpi delle altre tre presunte vittime del badante Mario Eutizia sono stati cremati.
A cura di Nico Falco
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Non potrà essere svolta l'autopsia sui corpi di tre dei quattro anziani che Mario Eutizia ha detto di avere ucciso somministrando loro massicce dosi di sedativi: le salme sono state cremate. Si potrà procedere con la riesumazione e quindi con le analisi soltanto per Gerardo Chintemi, il 96enne di Vibonati deceduto il 4 marzo 2024; l'udienza per il conferimento dell'incarico è stata fissata per il 13 settembre, l'indagato è assistito dagli avvocati Antonio Daniele e Gennaro Romano. È possibile che le accuse per le altre tre presunte vittime vengano archiviate e che la competenza, ora alla Procura di Latina, passi a quella di Salerno.

Eutizia spostato nel reparto protetto in carcere

Nei giorni scorsi Eutizia, che dal giorno del fermo si trova nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, è stato spostato in un altro reparto, il Danubio. Alla base della decisione potrebbe esserci stata, ma su questo aspetto non c'è la conferma ufficiale, l'esigenza di proteggerlo da eventuali ritorsioni da parte di altri detenuti che avrebbero manifestato insofferenza nei suoi confronti.

Gli anziani uccisi con i sedativi a Napoli e Latina

Eutizia, nella mattinata del 22 agosto scorso, aveva chiamato i carabinieri da piazza Sant'Anna, a Caserta, dicendo di voler confessare quattro omicidi. Portato in caserma, aveva raccontato di avere lavorato negli ultimi anni come badante e di avere dato a quattro anziani ingenti dosi dei sedativi che erano stati a loro prescritti, con l'intenzione di alleviare le loro sofferenze, e di ritenere di aver causato in questo modo la loro morte. Nel corso dell'interrogatorio aveva fornito i nomi di due anziani, uno deceduto a Casoria e l'altro a Vibonati, mentre aveva detto di non ricordare chi fossero gli altri due, a cui aveva badato intorno al 2010 a Latina.

L'uomo era stato sottoposto a fermo; il 26 agosto il provvedimento non era stato convalidato (non era stato ritenuto sussistente il pericolo di fuga, su cui si basava) ed era stata disposta la custodia cautelare in carcere per il pericolo di reiterazione.

Le successive indagini, svolte dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, avevano portato all'identificazione delle altre due presunte vittime ma in entrambi i casi, così come per l'anziano di Casoria, è emerso che le salme erano state cremate, circostanza che rende impossibile la riesumazione e quindi le analisi alla ricerca di riscontri alla versione fornita da Eutizia.

Il processo a Latina, anziani derubati di 71mila euro

Il 48enne è sotto processo a Latina per una vicenda diversa: è accusato di avere sottratto 71mila euro dal conto corrente di una coppia di anziani presso i quali lavorava. I fatti risalgono al periodo tra agosto 2017 e 2018. Eutizia era stato autorizzato dai familiari a prelevare fino a 400 euro al mese per le spese mediche e le altre necessità, ma avrebbe effettuato ingenti e continui prelievi per poi sparire con la scusa di dover fare un corso di aggiornamento in Molise. Ad accorgersi dell'ammanco era stato il figlio della coppia, residente all'estero, che aveva poi controllato il saldo bancario.

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