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“Non mangio da tre giorni, non ho soldi e sono sola”: i carabinieri preparano pasti a donna indigente

Melito di Napoli, donna chiama il 112 ma ai carabinieri chiede un pasto caldo: “Non mangio da tre giorni, non ho soldi e sono sola”
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La chiamata arriva al 112, il numero di pronto intervento dei carabinieri ma non è una richiesta usuale. Chi contatta ha bisogno ma non di tutela dai ladri o di denunciare una malefatta. Ha bisogno di un piatto a tavola. «Non mangio da tre giorni, non ho soldi e sono sola»: è la storia di tante donne e tanti uomini che vivono sotto il livello minimo di sussistenza.

I soldi della pensione sociale vanno via per affitto, bollette e – quando va bene – si arriva alla seconda settimana del mese. Il resto è privazione e mortificazione, cinghia tirata all'inverosimile e speranza di sfangarla. Melito di Napoli è una delle zone dell'area metropolitana di Napoli a ridosso del capoluogo, siamo nel quadrante Nord, una strada separa il popoloso centro e il quartiere di Scampia.  La telefonata  è disperata ma non perde quel senso di contegno di chi non ha denaro ma dignità da vendere.

La donna che chiede aiuto ha 63 anni, con la voce spezzata dalla vergogna ma mossa dalla necessità di un aiuto concreto ha parlato con i militari raccontando quello che stava attraversando.

I carabinieri della tenenza di Melito ci hanno messo poco a comprendere la delicatezza di quelle parole. Hanno raggiunto la donna e scoperto una realtà ancora più difficile.
Era sola, vedova da tempo, senza alcuna fonte di reddito. Non poteva permettersi neanche un tozzo di pane né di pagare le bollette. Da tre giorni con un solo yogurt nello stomaco e qualche farmaco per alleviare uno stato d’animo in bilico tra disperazione e ancora disperazione. Ad aggravare il tutto: l'assenza di una pensione sociale e il deserto familiare. C'è un figlio ma è lontano e non solo geograficamente.

I militari si sono assicurati che dei medici la visitassero immediatamente. Scongiurati problemi fisici gravi hanno fatto spesa. Le hanno garantito acqua – che incredibilmente mancava – frutta, pane, pasta e un pasto caldo ristoratore. Pure un pandoro.

Ovviamente non ci si può fermare ad un episodio di solidarietà. Gli enti assistenziali e il welfare cittadino devono poter garantire a questa donna tutto ciò che uno Stato degno questo nome ha il dovere di mettere in campo per i più deboli. E dal comando provinciale della provincia di Napoli si apprende che i carabinieri «si assicureranno che la donna riceva conforto dagli enti assistenziali del posto e le garantiranno una vicinanza costante».

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