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Notizie sull'omicidio di Antonio Natale a Caivano

Antonio Natale, scomparso da Caivano da due settimane: la mamma convinta sia stato fatto sparire

La mamma di Antonio Natale, il 22enne scomparso dal Parco Verde di Caivano (Napoli) ormai da due settimane, torna a chiedere che suo figlio venga restituita alla famiglia. Durante una manifestazione organizzata proprio al Parco Verde, la madre è tornata a paventare la possibilità che il figlio sia stato fatto sparire.
A cura di Valerio Papadia
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Non se lo toglie dalla testa Anna, la madre di Antonio Natale, il 22enne comparso ormai da due settimana dal Parco Verde di Caivano, nella provincia di Napoli, che suo figlio sia stato fatto sparire, magari dalla criminalità organizzata. La donna è tornata a ribadirlo nel corso di una manifestazione organizzata domenica 17 ottobre proprio al Parco Verde: amici, parenti, residenti, sono scesi in strada per manifestare per la legalità e per far sì che Antonio venga ritrovato. In un video della manifestazione pubblicato dal consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, la mamma di Antonio Natale, in lacrime, continua a ribadire che suo figlio sia stato fatto scomparire e chiede che venga fatto sì che lei possa ritrovarlo, vivo o morto. Tanti, come detto, i residenti che sono scesi in piazza e hanno sfilato con striscioni dedicati ad Antonio per le strade del Parco Verde: tra loro anche il parroco padre Maurizio Patriciello e il sindaco di Caivano Vincenzo Falco.

Antonio forse era finito in un brutto giro

Le tracce di Antonio Natale si perdono il 4 ottobre scorso. Il 22enne dice alla madre che sarebbe andato a Napoli con un amico, il cugino e lo zio; la sera, quando la madre lo sente per l'ultima volta, Antonio è preoccupato e comunica di trovarsi ancora a Napoli. Quella sera, a Caivano, però rientra solo l'amico del 22enne: anche il cugino e lo zio sembrano essere spariti dalla circolazione.

Secondo la famiglia del 22enne, il ragazzo era finito in un brutto giro, forse legato agli stupefacenti. Da quando era tornato dalla Germania, dove aveva lavorato come pizzaiolo, Antonio indossava abiti firmati e sfoggiava cellulari costosi, indice di una improvvisa disponibilità economica forse derivante da traffici illeciti. Il fratello del ragazzo ha spiegato di aver pensato anche di farlo arrestare: "Meglio in galera che in questi brutti giri" ha dichiarato.

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