Antimo Imperatore ucciso dalla camorra da innocente a Ponticelli: la famiglia parte civile al processo
Si costituirà parte civile al processo la famiglia di Antimo Imperatore, l'operaio ucciso, da innocente, in un agguato di camorra nello scorso luglio a Ponticelli, periferia Est di Napoli: l'uomo si trovava per lavoro in casa della vittima dell'agguato, il killer sparò ad entrambi. A renderlo noto è Alessandro Motta, avvocato di Annunziata Lepre e Imma Imperatore, moglie e figlia dell'operaio; l'altra figlia, Filomena, è difesa dall'avvocato Concetta Chiricone.
L'agguato lo scorso 20 luglio nel rione Fiat di Ponticelli, nell'ambito di una faida interna al clan De Micco-De Martino. Il killer reo confesso, Antonio Pipolo, poi diventato collaboratore di giustizia, ha raccontato che a decidere quell'omicidio era stato il gotha del clan. Quella mattina Imperatore, che era estraneo a dinamiche di camorra, si trovava in casa di Carlo Esposito, ritenuto inquadrato nello stesso gruppo di camorra e reale obiettivo dell'agguato; Pipolo raggiunse l'abitazione e si trovò davanti prima Imperatore, che stava montando una zanzariera: sparò a lui e subito dopo ad Esposito.
Il sicario si consegnò alle forze dell'ordine lo stesso giorno del duplice omicidio e confessò di essere stato lui a sparare; spiegò di aver deciso di collaborare con la giustizia per timore di ritorsioni, in quelle ore i suoi familiari furono trasferiti da Ponticelli verso un luogo protetto. Le indagini sono state svolte dai carabinieri, col coordinamento della Procura di Napoli (pm Antonella Fratello e Simona Rossi). L'udienza preliminare è in programma per domani, 18 aprile, nel Palazzo di Giustizia di Napoli (giudice Anna Tirone).