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Anniversario della strage di camorra del bar Sayonara di Ponticelli, riunione per la legalità col vescovo Battaglia

Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, e Franco Beneduce, vescovo ausiliario, hanno incontrato una delegazione del Comitato di liberazione dalla camorra – periferia Est di Napoli in vista della manifestazione, che si terrà l’11 novembre alle 9.30, per ricordare la “strage del bar Sayonara” a Ponticelli.
A cura di Federica Grieco
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La strage di Ponticelli
La strage di Ponticelli

In vista del triste anniversario della "strage del bar Sayonara" avvenuta a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, l'11 novembre di 32 anni fa, Domenico Battaglia, arcivescovo della città partenopea, e Franco Beneduce, vescovo ausiliario, hanno incontrato, presso la sede dell'Arcidiocesi di Napoli, una delegazione del Comitato di liberazione dalla camorra – periferia Est di Napoli.

Sono trascorsi 32 anni da quel giorno rimasto nella memoria collettiva degli abitanti di questo quartiere della periferia di Napoli. Quella sera il clan Sarno organizzò un agguato di camorra contro i rivali degli Andreotti, che portò alla morte di quattro persone innocenti: Gaetano De Cicco, Salvatore Benaglia, Domenico Guarracino e Gaetano Di Nocera.

La manifestazione a 32 anni dalla "strage del bar Sayonara"

Proprio in occasione di questo anniversario, l'11 novembre alle 9.30 nella piazzetta Egizio Sandomenico, a Ponticelli, si terrà una manifestazione, alla quale ha deciso di aderire la chiesa di Napoli. Quel giorno, infatti, saranno presenti anche don Franco Beneduce e e i rappresentanti delle parrocchie locali.

L'arcivescovo Battaglia ha fatto fatto sapere, tramite una nota, di «condividere la forza di questa lotta. Di essere impegnato come Chiesa di Napoli nel costruire una grande rete». Secondo don Domenico Battaglia, «non basta solo occupare gli spazi ma sviluppare un patto educativo al servizio della gente».

«La città non nasconda più – spiega il Comitato di liberazione dalla camorra, a cui aderiscono 50 tra associazioni, enti, sindacati, educatori, parrocchie, gruppi legati al mondo del volontariato, esponenti istituzionali e comuni cittadini – l'assurdo di Ponticelli e dei quartieri ‘governati' dalle bande della camorra. Non è più tempo di girarsi dall'altra parte, bisogna gettare lo sguardo oltre i muri invisibili che fanno di Napoli una città divisa, impaurita, acquiescente».

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