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Anna Scala uccisa dall’ex a Piano di Sorrento, catena umana in spiaggia per ricordarla

Sabato Anna Scala, uccisa dall’ex a coltellate, verrà ricordata con una iniziativa sulle spiagge del litorale di Torre Annunziata (Napoli).
A cura di Nico Falco
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Anna Scala, 56 anni
Anna Scala, 56 anni

L'associazione "Catena Rosa" ha organizzato una catena umana sulle spiagge di Torre Annunziata (Napoli) per ricordare Anna Scala, la parrucchiera 56enne uccisa a coltellate a Piano di Sorrento dall'ex compagno, il pescivendolo 54enne Salvatore Ferraiuolo. L'iniziativa, contro il femminicidio e in memoria della donna ammazzata nella mattinata del 17 agosto, è prevista per le ore 17. L'uomo, rintracciato dai carabinieri poche ore dopo il ritrovamento del cadavere, era stato sottoposto a fermo in serata per omicidio volontario aggravato; il provvedimento è stato convalidato il 19 agosto.

Dalle indagini è emerso che Ferraiuolo era stato già denunciato da Anna Scala per i suoi comportamenti violenti: alla fine di luglio, aveva raccontato la donna ai carabinieri, l'aveva raggiunta su una spiaggia di Massa Lubrense e l'aveva picchiata. Una precedente aggressione c'era stata esattamente un anno prima, in casa di un'amica di lei. Proprio su questo aspetto intende soffermarsi l'associazione, che durante l'iniziativa, si legge nel comunicato, "chiederà conto alla Procura di Torre Annunziata della solitudine in cui Anna è stata abbandonata".

Alla catena umana prenderà parte Ilaria Perrelli, presidente della Consulta Regionale sulla Condizione della donna. Si legge nel comunicato diffuso da "Catena Rosa":

Chiediamo su queste questioni più serietà, competenza, sensibilità e autorevolezza da parte dello Stato e di chi lo rappresenta.
Chiediamo pene certe e adeguate. Chiediamo un percorso di educazione al rispetto di genere obbligatorio nonché il braccialetto elettronico per gli stalker che ritornano in libertà.
Chiediamo per le vittime di stalking un programma di protezione alla stregua di quelli previsti per i collaboratori di mafia.
Chiediamo che riparta il lavoro dell’Osservatorio regionale sul femminicidio.
Chiediamo Centri antiviolenza all’altezza del compito, stabili, con personale qualificato ed esperto.

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