Anna Borsa uccisa dall’ex Alfredo Erra, la disperazione di papà Ettore davanti al negozio
Ettore Borsa, il padre di Anna, la 30enne uccisa in un salone di bellezza di Pontecagnano (Salerno), si era già rivolto alle forze dell'ordine. Aveva chiesto aiuto ai carabinieri, raccontando che l'ex compagno stava dando fastidio alla ragazza, ma in caserma gli avevano spiegato che la denuncia avrebbe dovuto presentarla Anna: trattandosi di un reato perseguibile a querela di parte, solo la denuncia della persona offesa avrebbe consentito l'avvio delle indagini.
L'uomo lo ha ripetuto ieri, mentre gli addetti si preparavano a portare via il corpo della figlia ormai senza vita: "Io ero andato dai carabinieri… avevo detto che questo dava fastidio a mia figlia, che stava esagerando, ma doveva essere Anna a denunciarlo veramente. E lei aveva detto che l'avrebbe fatto".
Anna Borsa uccisa a Pontecagnano, fermato l'ex Alfredo Erra
Alfredo Erra è stato bloccato poco prima delle 14 da una pattuglia della Polstrada, sottosezione di Eboli, nell'area di servizio Salerno Ovest, sulla A2. Ormai braccato dalla caccia all'uomo dei carabinieri, stava probabilmente cercando di allontanarsi da Salerno. Era in stato confusionale, con una pallottola in testa, quella con cui aveva tentato di suicidarsi.
Qualche ora prima aveva raggiunto Anna Borsa nel salone di bellezza dove lavorava la ragazza. Erano stati insieme per diversi anni, da qualche mese si erano lasciati. Ha finto di volerle parlare, le ha detto che avrebbe lasciato Salerno, che avrebbe smesso di darle fastidio. E poi ha tirato fuori la pistola. Ha premuto il grilletto tre volte, mirando alla testa. La ragazza è morta sul colpo. Poi Erra si è puntato l'arma alla testa. Il titolare del negozio, che aveva assistito alla scena, credendolo morto si è allontanato per tornare pochi secondi dopo con l'attuale compagno di Anna; Erra, da terra, ha esploso altri colpi, ferendo il ragazzo a una spalla. Quindi, la fuga.
Il padre di Anna Borsa: "Mi aveva detto che avrebbe denunciato"
La relazione tra i due si era interrotta per volontà di Erra, che però poi ci aveva ripensato. E non aveva smesso di tormentare Anna. Lo aveva fatto anche platealmente: sulla sua bacheca Facebook sono ancora visibili i post da cui traspare il rancore per quella relazione finita e per chi aveva preso il suo posto. Parole che, col senno di poi, sembrano quelle di una tragedia annunciata. "Se ti bacerà sentirà il mio sapore". "Possono prendersi solo i rimasugli, perché il meglio l'ho dato io". "Abbiamo camminato insieme dall'adolescenza, ma mi volevi mettere lo sgambetto. Ma nel fosso ci vai tu, credimi".
Di questa situazione erano al corrente le amiche, ma anche il padre, che le aveva detto chiaramente che l'unico modo per uscire fuori da quell'incubo era rivolgersi alle forze dell'ordine, chiedere aiuto. Qualche giorno fa Anna sarebbe stata anche sul punto di andarci, in caserma, ma si sarebbe tirata indietro all'ultimo momento: non voleva causargli problemi, non voleva rovinargli la vita con una denuncia.
Il cordoglio di Salerno Pulita per Anna Borsa
Salerno Pulita, l'associazione di volontariato di cui è dipendente Ettore Borsa, con una nota ha mostrato vicinanza e solidarietà all'uomo per la tragica perdita della figlia: "Ci stringiamo, tutti insieme, in una silenziosa preghiera perché Dio accolga tra le sue braccia misericordiose Anna e dia forza ad Ettore di affrontare l'immenso dolore di un padre".