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La scomparsa di Angela Celentano

Angela Celentano, cosa possiamo aspettarci dal test del Dna: ci sono davvero speranze di ritrovarla?

La ragazza venezuelana è Angela Celentano? La risposta del test del Dna è attesa per l’inizio della settimana.
A cura di Anna Vagli
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Era il 10 agosto 1996 quando Angela Celentano, tre anni, veniva inghiottita sul Monte Faito. 9687 giorni di misteri, dolore, sofferenze, piste sbagliate e verità troppo lontane.

La svolta però, dopo quasi ventisette anni, potrebbe essere vicina. Una fotografia di una giovane modella venezuelana avrebbe fatto sussultare mamma Maria: “È mia figlia, avrebbe dichiarato la donna alla vista dell’immagine ritratta.

Oltre alla somiglianza con l’age progression, e con le stesse sorelle di Angela, Rosanna e Noemi, la giovane donna avrebbe anche una voglia di caffè nello stesso punto in cui l’aveva la piccola Celentano. Può una fotografia o una malformazione cutanea essere sufficiente ad alimentare le speranze? La risposta è negativa. Motivo per il quale, con modalità non ancora del tutto chiarite, visto lo stretto riserbo dietro il quale si è trincerata la famiglia, alla ragazza sudamericana sarebbe stato prelevato un campione di Dna. Che cosa succede adesso?

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 Solo il test del Dna porterà alla verità

Il Dna è come un codice fiscale. Identifica ciascun individuo in maniera univoca. In genetica, infatti, si parla di ereditarietà e si fa riferimento a ciò che viene trasmesso dai genitori ai figli. Alcuni tratti umani vengono trasmessi biologicamente, altri culturalmente. Il colore dei nostri occhi, ad esempio, deriva dall'eredità biologica, ma la lingua madre che abbiamo imparato da bambini deriva dall'eredità culturale.

Angela Celentano ha da quasi ventisette anni una nuova eredità culturale? Senza dubbio, Maria e Catello avranno presto le risposte che cercano. I margini di errore in questo caso sono inesistenti. Le somiglianze, così come le voglie di caffè, solo elementi soggettivi. La traccia genetica, invece, è una prova.

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 Il prelievo del Dna alla modella venezuelana

Lo scopo di un’analisi genetica volta all’identificazione personale è quella di poter distinguere, con una significatività statistica, un individuo rispetto a un altro. È noto come il prelievo alla giovane sia avvenuto non seguendo le formali vie normalmente previste.

Tuttavia, come confermato dal generale Garofano, che sta analizzando i campioni in laboratorio, il quantitativo in possesso è sufficiente per l’attività di comparazione. Quindi, possiamo ipotizzare che sia stato acquisito da una tazzina di caffè dalla quale la modella può aver bevuto. Difatti, la bocca è la parte del corpo più geneticamente ricca di informazioni. E quindi in grado di fornire risposte più attendibili.

Il risultato del test del Dna

Dall’attività di comparazione in corso, il cui esito è atteso già per questo lunedì o martedì, il risultato sarà certo. In particolare, due saranno gli esiti possibili. Il primo, potrà essere di esclusione. Maria e Catello non sono i genitori della ragazza venezuelana. Che, quindi, non è Angela Celentano. Il secondo, potrà essere di rapporto filiale. E dunque, in quel caso, la giovane che si trova dall’altra parte del mondo sarebbe Angela Celentano.

Angela Celentano: se fosse davvero lei?

Laddove, come tutti auspichiamo, gli esami di laboratorio confermino che la modella provenienti dal Venezuela è la bambina che quasi trent'anni fa scomparve dal Monte Faito, dovrà inevitabilmente essere messa in moto l'autorità giudiziaria e tutte le procedure previste per accertare formalmente quel risultato. Dopodiché, chiaramente, qualcuno dovrà spiegare come e perché Angela Celentano possa essere finita dall'altra parte del mondo.

L’age progression e la voglia di caffè

Le voglie di caffè sono malformazioni cutanee che sono presenti in un individuo sin dalla nascita. Dunque, almeno in astratto, queste ultime sono un elemento fortemente caratterizzante l’individuo che le possiede. Fra i vari elementi che portano a pensare che la ragazza venezuelana possa essere Angela Celentano c'è, come anticipato, anche una voglia di caffè sulla schiena. Proprio come aveva la piccola scomparsa sul Monte

Faito. Tuttavia, le voglie di caffè, pur rimanendo della loro forma originaria, sono biologicamente predisposte a migrare con lo sviluppo e la crescita. Capite bene, quindi, come anche questo elemento non possa essere di per sé dirimente nell'identificazione di un individuo.

Analoga considerazione deve essere fatta in relazione all’ age progression. La somiglianza tra due individui, infatti, pur essendo presente, è un dato troppo spesso aleatorio e soggettivo. Tirando le fila, si ribadisce, pur sperando insieme a Maria e Catello che la verità sia vicina e che quella sia la loro figlia, è davvero troppo labile la costruzione di aspettative esclusivamente sulla base di voglie di caffè e di age progression.

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