video suggerito
video suggerito

Andrea Moccia (Geopop): “Contro la paura dei terremoti più educazione sismica e vulcanica a scuola”

Intervista ad Andrea Moccia, geologo e fondatore di Geopop, che a Fanpage.it ha spiegato cosa sta succedendo nei Campi Flegrei.
Intervista ad Andrea Moccia
Geologo, fondatore e direttore di Geopop
A cura di Valerio Papadia
421 CONDIVISIONI
Andrea Moccia, Geopop
Andrea Moccia, Geopop

Tutta l'area dei Campi Flegrei, trattandosi di un supervulcano – considerato tra i più pericolosi al mondo – è caratterizzata da una forte sismicità. Il fenomeno tipico della caldera, che la contraddistingue da sempre, è quello del bradisismo, che comporta un sistematico innalzamento e abbassamento del suolo.

I recenti accadimenti, però, hanno messo in allarme la popolazione: il 16 marzo, una scossa di magnitudo 3.5, la più forte dal 1984; qualche giorno dopo, il 29 marzo scorso, una scossa ancora più intensa, di magnitudo 3.6.

Per capire cosa sta accadendo, Fanpage.it ha intervistato Andrea Moccia, geologo napoletano e divulgatore classe 1985, fondatore e direttore di Geopop, progetto editoriale di successo che spiega le Scienze della Terra – ma non solo – con un linguaggio semplice e diretto, comprensibile da tutti.

Moccia, a cosa sono dovuti i terremoti recenti così intensi?

L'area, come sappiamo, è interessata dal bradisismo: purtroppo, però, nessuno sa ancora, unanimemente, se il fenomeno di abbassamento e innalzamento del suolo sia dovuto a intrusioni magmatiche oppure a fluidi vulcanici; l'unica cosa che sappiamo è che c'è una camera magmatica che "spinge" e che provoca determinati effetti. Dal 2005, il bradisismo è in fase ascendente, ogni anno il suolo si solleva mediamente di 15 centimetri e, in una fase ascendente, si verificano puntualmente eventi sismici locali. Gli ultimi terremoti così intensi suggeriscono delle forti pressioni dal basso, un momento particolarmente intenso del fenomeno bradisismico.

Si possono prevedere evoluzioni del bradisismo nel breve periodo?

Nessuno può dirlo. L'evoluzione potrebbe essere tranquilla, come ad esempio nella crisi bradisismica degli anni Settanta e Ottanta: si arriva a un apice, con terremoti anche frequenti, per poi entrare in una fase discendete, di abbassamento del suolo. Il passato di questo supervulcano, però, ci insegna che la fase ascendente potrebbe culminare anche con una eruzione, e Dio non voglia! Anche in questo caso, nessuno potrebbe prevedere la natura dell'eruzione vulcanica. Nel 1538, quando si è formato il Monte Nuovo, si è trattata di una eruzione "tranquilla" dal punto di vista geologico, anche se dal punto di vista sociale ha comunque portato a uno sconvolgimento. Le eruzioni dell'Ignimbrite Campana di 39mila anni fa e del Tufo Giallo Napoletano di 15mila anni fa, invece, sono state distruttive: l'intera Campania è stata inondata dai flussi piroclastici dei Campi Flegrei.

Dobbiamo essere realisti e prendere in considerazione anche questa evenienza, dal momento che i Campi Flegrei è un vulcano attivo e, prima o poi, erutterà. Ma non possiamo prevedere assolutamente né come né quando. Ci sono dei segnali, come l'intensificarsi dei fenomeni sismici, che possono far capire che si sta andando incontro a un evento importante e magari mettere in atto preventivamente i piani di allerta, ma non si può assolutamente prevedere il momento esatto di una eventuale eruzione.

Una domanda invece diretta al divulgatore. Secondo lei, dal punto di vista della comunicazione e della prevenzione sismica, viene fatto abbastanza?

La prevenzione è l'unica arma che abbiamo contro terremoti, eruzioni e contro la paura di questi fenomeni. Ma nei Campi Flegrei, come nel resto d'Italia, non abbiamo imparato dal passato, non c'è abbastanza interesse nella prevenzione, perché non c'è un business dietro. Per quanto riguarda la comunicazione, invece, c'è, ma non viene portata avanti adeguatamente. È una questione di mentalità, culturale, che qui in Italia non abbiamo. Per me, per molti anni, a scuola andrebbero insegnate educazione vulcanica ed educazione sismica, per spiegare alle persone, fin da piccole, cosa sono terremoti ed eruzioni.

421 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views