Andrea Covelli ucciso a Pianura: botti per scarcerazione del ras durante manifestazione anticamorra
Da una parte la manifestazione contro la camorra, dall'altra i fuochi d'artificio per la scarcerazione di un ras. Richiesta disperata di legalità e prepotenza illegale che si sono incontrate per qualche istante ieri pomeriggio a Pianura, dove una cinquantina di residenti sono scesi in strada per chiedere giustizia per Andrea Covelli, il 27enne sequestrato e ucciso nel quartiere napoletano. Mentre al microfono c'era don Antonio Colucci, il parroco che vive sotto scorta per il suo attivismo contro lo spaccio di droga, si sono sentiti i botti in lontananza. Li hanno sentiti tutti, anche lo stesso sacerdote, che ha ricordato come quello fosse uno dei segnali per indicare l'arrivo degli stupefacenti e ha evidenziato che a Pianura esista un "welfare della droga".
A Pianura fuochi d'artificio per la scarcerazione del ras
Quei fuochi, apprende Fanpage.it, non erano casuali e, questa volta, non avevano a che fare con la droga. Secondo fonti investigative si sarebbe trattato del "bentornato" nel quartiere per Anthony Lopes, ritenuto dagli inquirenti vicino al gruppo Calone-Marsicano-Esposito. Il giovane era detenuto con l'accusa di avere ferito con un colpo di pistola la notte del 4 luglio 2021 Michele Ortone, anche quest'ultimo gravitante nei gruppi malavitosi locali. All'epoca Ortone era arrivato al Pronto Soccorso dell'ospedale San Paolo con una ferita da proiettile in una gamba e aveva sostenuto di essere stato vittima di una rapina, versione che però non aveva convinto gli inquirenti.
Le indagini avevano portato all'arresto di Lopes nel novembre successivo. Il processo che lo vedeva imputato si è però concluso con una assoluzione e di conseguenza con la scarcerazione (notizia anticipata dal quotidiano Il Roma); determinante il fatto che la vittima non lo abbia riconosciuto in aula.
A Pianura guerra tra i clan di camorra
La scarcerazione di Lopes rappresenta un ennesimo scossone per gli equilibri tra i clan di camorra della zona, già ai ferri corti da diversi mesi e negli ultimi giorni ormai in contrasto aperto. A contendersi il predominio sul quartiere, il gruppo Calone-Marsicano-Esposito, con roccaforte in via Gentileschi e in via Comunale Napoli, e i Carillo-Perfetto, insediati invece in via Torricelli e nella zona del Cannavino.
In questo contesto potrebbe essere maturato l'omicidio di Andrea Covelli, sequestrato la notte del 29 giugno e trovato cadavere in un terreno di via Pignatiello nel pomeriggio del 1 luglio; il ragazzo non era inquadrato in nessuno dei due clan ma potrebbe essere stato vittima di una vendetta trasversale.
E ci sono altri due episodi che potrebbero essere in qualche modo collegati a questi scontri. Il primo riguarda un 28enne, ritenuto vicino ai Calone-Marsicano-Esposito, che, nella notte del 6 luglio, è stato ferito al volto con un colpo di pistola; ha raccontato di un tentativo di rapina, ma la sua versione è al vaglio.
L'altro è relativo a un 25enne, che frequenterebbe pregiudicati dello stesso gruppo criminale: medicato al San Paolo per ferite da taglio alle gambe nella notte del 7 luglio, quindi appena 24 ore dopo, ha riferito ai poliziotti di essere stato sequestrato, portato in un edificio nella zona del Cannavino e ferito con un attrezzo da giardino.
Sequestrati proiettili e droga in via Torricelli
Questa mattina gli agenti del commissariato Pianura della Polizia di Stato, durante un servizio di controllo del territorio, hanno rinvenuto droga e munizioni in via Evangelista Torricelli, nell'area ritenuta roccaforte dei Carillo-Perfetto; all'interno di alcuni fori di sfiato di un muro di cinta c'era una busta contenente 6 involucri con circa 88 grammi di marijuana e 6 proiettili calibro 7,62.