Ancora in fuga gli assassini di Antonio Morione, ucciso durante una rapina a Boscoreale
Non c'è tregua per gli assassini di Antonio Morione, il pescivendolo ucciso a Boscoreale nella notte tra il 23 e il 24 dicembre durante una rapina. I tre sono scappati facendo perdere le loro tracce, ma gli inquirenti stanno seguendo tutte le piste e non è escluso che nelle prossime ore possano esserci sviluppi. L'automobile ritrovata bruciata a Piano Napoli, quartiere di Boscoreale, potrebbe essere quella usata dagli assassini, ma al momento i rilievi sono ancora in corso: quel che è certo è che è stata bruciata nelle ore successive alla vicenda, e che è stata ritrovata a circa tre chilometri dal luogo del delitto.
Gli inquirenti stanno setacciando tutte le "vecchie conoscenze" del posto: pregiudicati per reati di rapina ed altre vicende simili. Non è escluso infatti che possa trattarsi di persone che conoscano molto bene il territorio, sapendo bene come muoversi: le due rapine sono state effettuate in due pescherie poco distanti tra di loro (l'altra appartiene al fratello della vittima e non è escluso che i rapinatori fossero a conoscenza anche di questo dettaglio), per poi dileguarsi. Inoltre, non hanno esitato ad aprire il fuoco: nel primo caso, è bastato un colpo in aria per "spaventare" i presenti e compiere la rapina, nel secondo hanno invece fatto fuoco contro Antonio Morione "colpevole" soltanto di essersi difeso. Da una prima ricostruzione, pare che il 41enne fosse riuscito a squarciare un copertone, e che mentre i due a bordo dell'automobile hanno fatto partire la vettura, il terzo nel raggiungerli avrebbe aperto materialmente il fuoco contro Antonio, colpendolo al volto e uccidendolo. Quattro i colpi sparati, solo uno andato a segno: ma purtroppo, per Antonio Morione, è stato fatale.