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“Amore, ci vediamo a pranzo?” e la sorella inesistente: i messaggi in codice del clan di Frattamaggiore

Il clan Orefice di Frattamaggiore, articolazione dei Pezzella, comunicava in codice e con telefoni da pochi euro; stamattina il blitz: 20 arresti eseguiti da Polizia e Carabinieri.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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I messaggi arrivavano da un contatto registrato come "Amore", e parlavano di appuntamenti per pranzo o per la cena. Normali chat tra fidanzati, ma che possono rappresentare ben altro quando il destinatario è un camorrista ricercato e gli scambi contengono anche consigli su come travestirsi per evitare le forze dell'ordine: per gli inquirenti si tratta di messaggi in codice, che gli affiliati si scambiavano usando telefoni da pochi spiccioli.

La circostanza è emersa dalle indagini sul clan Pezzella-Orefice di Frattamaggiore (Napoli), il gruppo criminale colpito dal blitz di questa mattina, 11 febbraio: 20 arresti eseguiti da Carabinieri e Polizia di Stato. Si tratterebbe di una articolazione del clan Pezzella, guidata da Francesco Pezzella "Pan ‘e ran"; i referenti sul territorio (entrambi tra gli indagati raggiunti da misura cautelare eseguita oggi) sarebbero Michele Orefice, alias "Michele Nir Nir", (Frattamaggiore e zone limitrofe) e Andrea Fortunato "‘o Mussuto" (Crispano). Secondo gli inquirenti diversi affiliati di primo piano, per una maggiore sicurezza, usavano i telefoni delle proprie mogli per scambiarsi informazioni.

I messaggi in codice sul telefono cellulare

Il telefonino in questione è stato trovato durante le fasi dell'arresto di Corrado Polizzi (tra i destinatari della misura di oggi), finito in manette il 20 febbraio 2023 in una casa popolare di via Rossini, roccaforte del clan. Nella stessa abitazione, il giorno prima, era stato arrestato anche Antonio Ederoclite, alias "Capajanca", ritenuto elemento di spicco dei Pezzella, destinatario all'epoca di un ordine di carcerazione.

Il cellulare di Polizzi, valore una ventina di euro, era identico a quello trovato nelle disponibilità di altri due presunti affiliati, Domenico Crispino e Salvatore Mennillo (entrambi tra i destinatari dell'ordinanza eseguita oggi). Quando la polizia giudiziaria lo ha controllato, ha trovato i messaggi registrati: i testi vertevano tutti su appuntamenti e questo "Amore" dava a Polizzi raccomandazioni su come vestirsi per non farsi riconoscere e lo metteva in guardia sulla presenza di qualcuno che si aggirava nelle vicinanze e che veniva indicato con epiteti offensivi (per gli inquirenti il riferimento era alle forze dell'ordine).

La "sorella" inesistente

Un altro episodio che fa ritenere che gli affiliati usassero parole in codice si trova in un diverso passaggio dell'ordinanza e fa riferimento ad una conversazione intercettata in ambientale il 19 novembre 2022. In macchina ci sono Luigi Amendola (detto "Aucellon" oppure "Gino") e Marcello Nocera, alias "‘o Russ", (entrambi indagati e destinatari della misura eseguita oggi). Il primo riceve una telefonata dalla moglie. La donna ha ricevuto un messaggio da Salvatore Mennillo (detto "Totore ‘o Cecato"), che ha convocato il marito dandole appuntamento "da mia sorella".

Amendola le dice che sarebbe andato a breve, poi però si interroga con l'altro. Chi è questa "sorella"? Esiste? Dove abita? Si chiedono persino se Mennillo abbia veramente una sorella, provano a fare qualche ipotesi, si confrontano su quale potesse essere il luogo giusto tra quelli in cui solitamente si incontrano.

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