Ambulanze, ancora un blitz contro Croce San Pio, Polizia Municipale e Asl nella sede
di Antonio Musella, Gaia Martignetti e Peppe Pace
Un nuovo blitz della Polizia Municipale, stavolta insieme al dipartimento prevenzione dell'Asl Napoli 1 centro, nella sede della Croce San Pio. L'associazione, riconducibile a Marco Salvati, è protagonista della prima puntata dell'inchiesta "Croce Nera" di Fanpage.it, dove vi abbiamo mostrato il trasporto illecito di defunti, la corruzione delle guardie giurate per procurarsi clienti, le tariffe esorbitanti e la base "clandestina" all'interno dell'ospedale "Cardarelli" di Napoli. Gli agenti dell'Unità operativa Secondigliano, guidati dal capitano Giuseppe Cortese, si sono recati presso la sede della Croce San Pio a Chiaiano dove hanno registrato diverse anomalie amministrative sia sui mezzi che nelle autorizzazioni. Presenti anche un medico del Dipartimento di prevenzione dell'Asl Napoli 1 che ha stilato un elenco di prescrizioni per la Croce San Pio. Inizia ora l'iter per verificare il permanere dei presupposti per l'autorizzazione delle ambulanze dell'associazione.
Nessuna autorizzazione per il trasporto a pagamento
L'inchiesta "Croce Nera" di Fanpage.it si avviò dopo la diffusione di un video-denuncia sulla richiesta di 500 euro da parte della Croce San Pio nei confronti di un paziente disabile trasportato dall'ospedale alla propria abitazione ai Quartieri Spagnoli, nel centro di Napoli. Non solo un trasporto a pagamento ma anche con tariffe assolutamente esorbitanti. Ebbene, dal blitz avvenuto oggi presso la sede della Croce San Pio la Municipale ha potuto constatare che l'associazione, che detiene 6 ambulanze, non è in possesso di autorizzazione per trasporto infermi per conto terzi. Questo vuol dire che le ambulanze della Croce San Pio non sono autorizzate per il trasporto a pagamento dei pazienti.
L'autorizzazione in possesso dell'associazione prevede solo il trasporto infermi per conto dei soci dell'associazione, quindi o gratuito oppure con il pagamento delle sole spese vive di trasporto. Le forze dell'ordine hanno richiesto tutti gli atti amministrativi, la documentazione relativa ai mezzi ed anche il libro dei soci. Circa 10 giorni fa la Municipale aveva già sequestrato una delle ambulanze della Croce San Pio perché sprovvista di autorizzazione. Intanto l'associazione ha dismesso la rimessa di via Saverio Gatto, dove lo scorso novembre un blitz della polizia di Stato e della polizia municipale aveva ritrovato lavoratori in nero e la presenza di alcuni manufatti abusivi.
Clemente: "Non consentiremo ambiguità". Ora spetta all'Asl decidere
L'aumento dei controlli da parte della Polizia Municipale, partito subito dopo la pubblicazione dell'inchiesta di Fanpage.it e voluto fortemente dall'assessore alla sicurezza Alessandra Clemente, ha impegnato gli uomini del comandante Ciro Esposito nelle ultime settimane su controlli a tappeto nei confronti della ambulanze private. "In un settore così importante non acconsentiremo ad ambiguità e a margini di opacità" ha commentato l'assessore Clemente a Fanpage.it. Sono state controllate non solo la Croce San Pio ma diverse associazioni, in particolar modo nella zona dell'ospedale "Cardarelli", e numerose sono state le irregolarità riscontrate dai vigili urbani. La polizia municipale intanto ha acquisito le immagini dell'inchiesta di Fanpage.it sulle ambulanze private, aggiungendola al dossier da presentare alla magistratura sulle attività del trasporto infermi privato. Per la Croce San Pio ora sarà il dipartimento di prevenzione dell'Asl Napoli 1 a dover decidere se, dopo che saranno fornite le documentazioni richieste, sussistono ancora i presupposti per mantenere l'autorizzazione per operare nel trasporto infermi. Una decisione che dovrà essere prese tenendo conto di un quadro complessivo di irregolarità riscontrate.
Borrelli: "Basta con il sistema della Croce San Pio"
Le reazioni all'inchiesta "Croce Nera" avevano coinvolto anche il mondo della politica, con richieste di intervento da parte della magistratura e delle forze dell'ordine che si erano levate da più parti. "Sono anni che chiediamo la verifica e l'eventuale revoca della licenza a questo soggetti – commenta a Fanpage.it il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli – nel 2005 Marco Salvati (a cui è riconducibile l'associazione n.d.r.) finì in un'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli. Fu accusato di far parte di un sistema di racket delle ambulanze private. Fu condannato a 6 anni con pena definitiva e interdizione perpetua dai pubblici uffici per i reati di illecita concorrenza con minacce, ricettazione e lesione personale con l'aggravante del metodo mafioso". Lo stesso Borrelli aveva pubblicamente denunciato più volte le condotte illecite della Croce San Pio, presentando anche una serie di denunce circostanziate. "Il sistema messo in piedi da Salvati con la Croce San Pio – prosegue Borrelli – è basato su una serie di affari e connivenze che lo hanno reso monopolista, tanto da costringere altri gestori di ambulanze al fallimento a causa dei metodi violenti utilizzati come hanno denunciato diversi operatori a cui sono state danneggiati o distrutti mezzi o sono state effettuate violenze fisiche. Bisogna bonificare questo settore e riportare legalità e trasparenza".