Amalfi, gli splendidi vasi di ceramica vietrese diventano cestini per i rifiuti dei turisti
Una scena deprimente, quella che appare agli occhi di chi conosce il valore e la fattura dei vasi di ceramica vietrese che costeggiano una delle strade di Amalfi, fra le perle della Costiera. I vasi dai colori profondi e dalle forme geometriche portano la firma di uno dei ceramisti storici e più stimati, Lucio Liguori, esponente maggiore di una nota famiglia di artigiani vietresi, con atelier a Raito, frazione di Vietri sul Mare.
A fanpage.it è giunta segnalazione dell'uso, a dir poco improprio, che i visitatori della fu Repubblica marinara fanno dei manufatti in ceramica: «Vengono usati come cestini, si trovano cicche di sigarette e cartacce, ma si può?» spiega una residente della zona «è mortificante anche per uno dei ceramisti più noti che possiamo vantare»
La storia della ceramica vietrese affonda le sue radici nella notte dei tempi, addirittura nel periodo etrusco, anche se soltanto nel 1200 d.C. i manufatti divennero noti e commerciati, soprattutto poi nell'epoca della repubblica marinara di Amalfi. Da lì non si è più fermata e resta ancora una delle ceramiche più pregiate del mondo.