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Altre scosse di terremoto: notte di preoccupazione a Napoli e nella zona dei Campi Flegrei

Dopo il forte terremoto di Campobasso avvertito a Napoli altre repliche nella notte: stato d’allerta nelle aree già soggette al quotidiano problema del bradisimo, in zona flegrea.
A cura di Redazione Napoli
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La forte scossa di terremoto a Campobasso, in Molise (magnitudo 4.6) sentita chiaramente ieri sera anche a Napoli, parte del Salernitano e del Sannio ha avuto delle repliche di potenza più bassa che hanno preoccupato e non poco chi ieri aveva avvertito il sisma molisano anche all'ombra del Vesuvio. Oggi a causa del terremoto scuole chiuse per verifiche statiche nelle aree direttamente interessate dal sisma.

Il perché della preoccupazione a Napoli e provincia è invece correlato alla scia sismica – di entità sicuramente minore in termini di magnitudo, ma prolungata e reiterata nel tempo – ai Campi Flegrei, dove ormai è quotidiana la segnalazione di micro scosse (magnitudo 1-2 circa), distintamente avvertite dalla popolazione poiché superficiali e accompagnate da boati.

Nella zona della Solfatara si vive una sorta di estenuante stato d'allerta permanente: da gruppi whatsapp a gruppi facebook registrano le scosse, avvertono gli altri e si interrogano sul da farsi vista la quantità di eventi tellurici relativi alla caldera dei Campi Flegrei.

Ingv e la Protezione Civile non hanno riqualificato la condizione d'allerta nella zona, fissata al livello giallo (il secondo su 4, verde, giallo, arancione e rosso). Il livello giallo d'allerta sta a significare che «il sistema di sorveglianza dell'Osservatorio Vesuviano evidenzia alcune variazioni nello stato di attività dei Campi Flegrei», cosa ormai ben chiara a tutti. Nel febbraio 2023 nell'area puteolana sono stati registrati 278 terremoti con una magnitudo massima 3 scala Richter.

Si legge nell'ultimo rapporto mensile dell'Osservatorio Vesuviano che ha competenza anche sui Campi Flegrei:

Il sollevamento registrato alla stazione GPS di Rione Terra, a partire da novembre 2005, è di circa 103.5 cm di cui circa 70 cm da gennaio 2016.
Le misure termografiche nelle aree monitorate mostrano andamenti della temperatura in diminuzione nell'area della Solfatara e in aumento in quella di Pisciarelli.
I parametri geochimici confermano i trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale.

Molte persone della zona chiedono al Comune di Pozzuoli, nella cui amministrazione insiste la maggior parte delle case dell'area del bradisismo, verifiche sulla staticità degli alloggi, villette isolate o piccoli edifici, in zona da tempo immemore o sorti negli anni in un'area chiaramente a rischio dove è difficile immaginare di poter concedere serenamente dei permessi per edificare.

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