Ucciso nel sonno dal fidanzato della figlia con un coltello da caccia: così è stato ucciso Aldo
Aldo Gioia era contro il legame stretto dalla figlia, Elena, 18 anni, con Giovanni Limata, 23enne di Cervinara, con alle spalle già precedenti penali e un presente da tossicodipendente. Per essersi espresso contro questo legame, il 53enne geometra di Avellino, impiegato alla Fca di Pratola Serra, ha pagato con la vita, ucciso dal ragazzo in concorso con la figlia ieri sera, in casa. I due uomini avevano già avuto uno scontro, nel giugno 2019, quando il 23enne originario di Benevento e residente a Cervinara, aveva affrontato l'uomo minacciandolo con una sciabola.
I due giovani hanno confessato l'omicidio che era stato pianificato da tempo. Un orrore che ieri ha avuto luogo nell'appartamento di Gioia, nel centralissimo corso Vittorio Emanuele ad Avellino. Ore 22.45: l'uomo si era assopito sul divano, insomma stava dormendo dopo una giornata di lavoro. E qui va in scena l'inimmaginabile: il giovane, aiutato dalla figlia del geometra, entra in casa col volto travisato e colpisce 7 volte il 53 enne con un grosso coltello da caccia al torace.
La vittima è presa alla sprovvista e non ha avuto modo di difendersi. In casa si trovavano la moglie e la figlia del geometra che dormivano nelle loro stanza. Sono accorse richiamate dai lamenti della vittima ed chiamato i soccorsi. Le loro urla costringono i due a scappare e a recedere dall'ancor più folle piano di voler fare una strage. Per le gravi ferite, Gioia è morto nella notte in ospedale ad Avellino per conseguenza delle gravi ferite riportate. I due ragazzi sono stati fermati dagli agenti della Squadra Mobile di Avellino a Cervinara, nella casa del giovane pregiudicato.