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Al Santobono 30 bimbi ricoverati con bronchiolite, 7 gravi: “Complicanze per neonati, picco a fine mese”

All’Ospedale Santobono di Napoli 20 bimbi ricoverati per bronchilite in reparto ordinario, 5 in sub-intensiva e 2 in intensiva. I casi più gravi tra i neonati: “Sono più fragili”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Circa 30 casi di bimbi ricoverati con bronchiolite all'Ospedale Santobono di Napoli. Una ventina sono nel reparto ordinario, ma ci sono anche 7 casi più gravi, dei quali 5 in terapia sub-intensiva e 2 in intensiva. È la conseguenza del diffondersi del virus sinciziale, che colpisce soprattutto i più piccoli e provoca, appunto, le bronchioliti, con forti difficoltà respiratorie, tali da richiedere l'assistenza meccanica per la ventilazione. Ma non siamo ancora nel picco delle infezioni, previsto, invece, per le feste di Natale e Capodanno 2024. Le prossime settimane, quindi, potrebbero essere particolarmente impegnative per il personale ospedaliero e per i pediatri e i medici di famiglia, considerando che contemporaneamente, dalla fine di ottobre, si sta registrando anche un picco di bronchiti, tracheiti e faringiti anche tra gli adulti, che non è ancora quello influenzale, previsto per il mese di gennaio.

Il primario del PS: "Picco di bronchioliti nelle feste di Natale"

"C’è stato un aumento dei casi di bronchiolite – spiega a Fanpage.it, Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell'Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli – con incremento degli accessi e dei ricoveri. Ma, a mio parere, non siamo nel picco, che dovrebbe esserci tra la fine del mese e l’inizio del prossimo. Purtroppo sono tutti bambini molto piccoli, per cui, essendo fragili, possono andare incontro a complicanze. Per questo vengono ricoverati e monitorati attentamente".

I casi più gravi tra i neonati: "Sono più fragili"

L'aumento dei casi di bronchiolite, quindi, è solo un primo segnale di quello che potrebbe essere il picco degli accessi al Pronto Soccorso previsto per le feste di Natale, quando la riunione di tante persone negli stessi ambienti, chiusi per il freddo e con scarsa ventilazione, favorisce appunto il diffondersi dei virus e delle infezioni, a causa della mancanza del ricambio di aria fresca. A preoccupare, però, al momento, non è quindi tanto il numero dei ricoveri, che sono ampiamente gestibili dal nosocomio napoletano, ma piuttosto la recrudescenza di molti casi che hanno un tipo di complicanze anche importanti. Sono appunto i numeri dei piccoli pazienti più gravi a mantenere alta la soglia di allerta. In particolare, si tratta dei bimbi più piccoli, spesso neonati, che possono andare incontro a complicanze più serie e che devono, quindi, essere attentamente monitorati.

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