Al Maradona di Napoli il coro “The Champions” sfonda i 113 decibel: come un martello pneumatico
Una città intera si è fermata: il Napoli è tornato, dopo due anni, in Champions League, la massima competizione per club d'Europa, proprio nel suo stadio, il Diego Armando Maradona: ospite d'eccezione, per la prima partita del girone di Champions, il Liverpool, finalista della scorsa edizione e tra le squadre più forti del Vecchio Continente. Il colpo d'occhio sugli spalti dell'impianto sportivo di Fuorigrotta è stato impressionante, con i tifosi azzurri che, già dal pomeriggio, hanno affollato Curve, Distinti e Tribune. Il momento più suggestivo, però, poco prima del fischio d'inizio, quando le due squadre si sono schiarate a centrocampo per il consueto inno che precede ogni gara, quel "The Champions" simbolo della competizione: l'urlo dei tifosi partenopei è stato impressionante, caricato ancor di più da questi due anni di assenza.
Come si vede, o sarebbe meglio dire si sente in un video pervenuto alla redazione di Fanpage.it, alla fine dell'inno, quando quel "The Champions" sale di tono, prima che la musica finisca, l'urlo dello stadio Maradona è stato impressionante, a tal punto che si è sentito in quasi tutto il quartiere. Come registrato, il boato ha fatto registrare i 113 decibel, più di un martello pneumatico (il cui rumore fa misurare i 110 decibel, ndr). Al momento del rigore per il Napoli, segnato da Zielinski al 5 minuto del primo tempo, il boato per l'esultanza ha fatto registrare invece 112 decibel. Al 16esimo minuto, al secondo rigore assegnato al Napoli, sbagliato questa volta da Osimhen, il boato del pubblico ha toccato quota 200 decibel.