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Al Cimitero di Napoli non si potranno più inumare fratelli e sorelle nella nicchia di famiglia

La decisione del Comune in vigore dal 26 giugno dopo un parere dell’Avvocatura. Ammessi solo ascendenti e discendenti in linea diretta col defunto. Domande pendenti annullate e rimborsi per chi ha pagato.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Cambiano le regole nei cimiteri di Napoli. Nelle nicchie comunali e nelle cappelle da questa settimana non entrano più i "collaterali", ossia fratelli e sorelle. Previsti rimborsi per chi ha già pagato. Le istanze pendenti saranno annullate. Con una comunicazione urgente, in vigore dal 26 giugno sul diritto d'uso del sepolcro, il Comune di Napoli ha spiegato: «Il diritto d’uso dei manufatti funebri comunali o privati costruiti su suolo in concessione, s’intende esteso oltre al concessionario, al coniuge agli ascendenti e discendenti in linea retta fino alla occupazione completa del sepolcro», come disciplinato dall'articolo 46 dell'attuale regolamento di Polizia Mortuaria del 2006. Niente fratelli e sorelle, insomma, varranno solo le linee parentali dell'ascendenza-discendenza rispetto al defunto. Prassi, invece, abbastanza comune fino alla scorsa settimana.

Cosa succede adesso? La nuova disposizione è in vigore dal 26 giugno 2024. Eventuali istanze pendenti per le quali siano state già corrisposte somme di denaro "saranno ritenute inefficaci". Queste somme saranno oggetto di rimborso.  Intanto, il Comune è al lavoro sul nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria a Napoil, che andrà ad aggiornare quello datato 2006. Quello attuale, infatti, appare in alcuni punti poco chiaro, oscuro o anche restrittivo.

La decisione dell'Avvocatura comunale

Il provvedimento riguarda sia le inumazioni, che le tumulazioni che le urne cinerarie. "Qualsiasi istanza di Operazione Cimiteriale  non rientrante tra i casi disciplinati dal predetto articolo non sarà autorizzata", precisa la nota. Qual è il motivo di questo cambio di regole? Alla base della novità c'è un chiarimento dell'Avvocatura comunale che ha precisato, una volta per tutte, chi può usare i diversi tipi di sepolcro nei cimiteri comunali.

Sul tema, infatti, c'era molta incertezza dovuta "alla stratificazione delle disposizioni regolamentari che si è determinata nel corso dei decenni, sia delle delicate implicazioni sociali che l'esercizio della pietas e il culto dei defunti hanno assunto in Napoli".

All'Avvocatura municipale partenopea è stato chiesto di pronunciarsi su tre questioni:

  1. la possibilità che fratelli-sorelle deceduti non coniugati e senza prole possano fruire del sepolcro, prospettandosi un'ipotesi interpretativa che desse conto della loro esclusione soltanto in termini di mera svista, ossia di imperfetta stesura della norma, anziché consapevole scelta del legislatore.
  2. la possibilità di applicare per i manufatti funebri eretti durante la vigenza di altri regolamenti comunali 1934 e 1995 le disposizioni allora vigenti (ciò in termini di eventuale applicabilità del diritto d'uso del sepolcro secondo lo schema parentale più ampio delle disposizioni dell'epoca).
  3. La possibilità di applicare in materia funeraria le norme del diritto comune come in primo luogo quelle relative al diritto ereditario

Ma "tutti e tre i quesiti hanno ricevuto riscontro negativo". Da qui, il cambio di regole.

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