“Al Bosco di Capodimonte ingresso vietato a disabile in auto” denuncia al Garante. Il Museo si scusa: “Il parcheggio era pieno”
“Io disabile al 100% in sedia a rotelle, mio marito come accompagnatore, mia mamma 75enne e mio figlio di 4 anni bloccati con l’auto dai custodi all’ingresso del Bosco di Capodimonte. Ci hanno vietato l’accesso al parcheggio pubblico del parco, dove ci sono gli stalli riservati proprio ai disabili, nonostante avessi il tagliando H. Solo dopo tante proteste e la nostra richiesta di chiamare i carabinieri, i guardiani hanno aperto i cancelli”. A raccontare l’accaduto a Fanpage.it è Marcella Stasio, 46enne napoletana. L’episodio sarebbe accaduto la mattina di sabato 7 ottobre 2023, attorno alle ore 11,00. Marcella si è rivolta al Consigliere Regionale della Campania, Fulvio Frezza, che a sua volta ha segnalato l’episodio alla direzione del Bosco di Capodimonte e al Garante dei Disabili, per chiarire cosa sia avvenuto.
Fanpage.it ha contattato il Museo di Capodimonte, che si è scusato per l'episodio, che considera frutto di un piccolo disguido momentaneo, e ha spiegato che il parcheggio interno, che è riservato a tutti gli operatori che lavorano nel Bosco, non solo del Museo, e che è dotato di 5 stalli per disabili, in quel momento era pieno. La Direzione è molto attenta ai bisogni dei suoi utenti, in particolare diversamente abili, e proprio per questo viene consentito talvolta l'uso degli stalli di sosta anche ai frequentatori del bosco, che però in quel caso erano pieni. La famiglia, secondo il Museo, sarà sempre benvenuta.
Da anni, ormai, si discute della possibilità di creare un parcheggio ad hoc, al servizio del Bosco di Capodimonte. L'idea è di attrezzare a questo scopo l'ex deposito Anm del Garittone, che è poco distante, e avrebbe una dotazione di 500 posti auto. Il sindaco Gaetano Manfredi alla conferenza stampa del progetto di transizione energetica digitale presentato a Capodimonte si è impegnato a realizzarlo nei prossimi due anni.
Il racconto di Marcella: “Volevo solo trascorrere una giornata al bosco”
“Come ogni sabato – racconta Marcella nella lettera inviata a Frezza – mi sono recata al Bosco di Capodimonte per passare qualche ora di spensieratezza e prendere una boccata di ossigeno ma all'ingresso, i due guardiani mi hanno bloccato dicendo che non avevo diritto a far sostare l'auto nel parcheggio, autorizzato, tra l'altro, anche per le persone con tagliando H di cui io sono in possesso”.
“Ho fatto notare loro che sono una persona con disabilità al 100%, con 104 (assistenza quotidiana e continuativa) e in carrozzina e loro pretendevano che mio marito lasciasse me e mio figlio di 4 anni all'interno del bosco e andasse a parcheggiare chissà dove. Ho fatto notare loro che io e il bambino avremmo potuto correre dei rischi a restare da soli e che recandomi ogni sabato al bosco, so bene che posso parcheggiare all' interno con l'auto che tra l'altro è intestata a me. Nel frattempo, entravano altre auto con tagliando H”.
A questo punto, conclude,
“sentendomi mortificata fino al midollo, nella mia condizione di persona con disabilità e avendo dato anche fin troppe spiegazioni, mi sono decisa a chiamare i carabinieri e a sporgere denuncia. In quel momento, magicamente mi hanno fatto passare. Mi domando: è normale subire una mortificazione del genere pur avendo pieno diritto? Preciso che sull' ingresso non vi è alcun divieto alla sosta delle persone con tagliando H e che sono stata fermata solo io, tra l'altro in carrozzina, mentre altri, uscivano ed entravano a piacimento”.
Il consigliere regionale scrive a Museo e Garante: “Si faccia chiarezza”
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale Fulvio Frezza, che ha scritto una pec al Museo di Capodimonte e al Garante dei Disabili:
"Una donna impedita nella deambulazione e bisognosa di una sedia a rotelle per muoversi, beneficiaria delle previsioni della legge 5 febbraio 1992, n.104. La signora “racconta del diniego opposto dagli uscieri del Bosco di Capodimonte alla richiesta di accedere con l’automobile al vasto parcheggio ove sostare e proseguire la giornata all’interno del parco utilizzando la propria carrozzella. Da quanto si apprende, l’accesso veniva, invece, consentito ad altre automobili prive di titolo. Si tratta di una di quelle vicende che lasciano l’amaro in bocca e che vanificano in un attimo quanto di buono è stato fatto per andare incontro alle necessità dei portatori di handicap".
E aggiunge:
"Si invita codesta direzione ad impartire ai custodi una formazione adeguata. Se invece gli uscieri hanno agito secondo precise disposizioni impartite da codesta Direzione, si invita a chiarirlo in maniera esplicita onde agire di conseguenza con il supporto del Garante Regionale per i Disabili al fine di consentire l’accesso e la sosta dei portatori di handicap all’interno del Parco di Capodimonte”.
La replica del Museo e Real Bosco di Capodimonte
Contattato da Fanpage.it il Museo e Real Bosco di Capodimonte si è detto dispiaciuto per quanto accaduto, precisando che però si sarebbe trattato di un piccolo disguido temporaneo. Nel bosco non c'è un parcheggio per il pubblico. L'area di sosta è riservata a tutti gli operatori che lavorano nel Bosco. Il Museo di Capodimonte è molto attento all'accessibilità ed è tanto accogliente che pur non avendo parcheggi disponibili al pubblico, consente l'ingresso delle vetture degli utenti diversamente abili. Sabato mattina, purtroppo, secondo il Museo, i 5 posti riservati ai disabili erano pieni, perciò non sarebbe stato consentito l'accesso alla signora. Le altre auto che entravano sarebbero state di altri operatori. Alla fine, comunque, il Museo precisa, che è stato consentito l'accesso alla famiglia.