Dopo il pauroso incendio ad Airola via libera alla raccolta delle olive per l’olio. Ma dovranno essere lavate
A distanza di quasi un mese dall'incendio divampato, lo scorso 13 ottobre, in una fabbrica di materiale plastico ad Airola, in provincia di Benevento, nella valle Caudina si potrà procedere alla raccolta delle olive. È quanto emerso dalla riunione che si è svolta in prefettura per analizzare i risultati dei campionamenti di terreni e frutti della zona. Una raccolta che potrà essere effettuata, secondo quanto affermato dall'Asl di Benevento, dopo accurati lavaggi nei frantoi.
I risultati dei rilevamenti effettuati dall'Asl e dall'Arpac
Durante la riunione, presieduta dal prefetto Carlo Torlontano e chiesta dalla Confederazione italiana agricoltori, a cui hanno partecipato Arpac, Asl, rappresentanti dei comuni e della Regione e Coldiretti, l'Azienda sanitaria locale di Benevento ha specificato che i lavaggi sono richiesti a scopo cautelativo. Dal prelevamento dei campioni di olive presso le aziende agricole della zona, infatti, non sono emersi superamenti dei livelli di riferimento di diossine, furani, policlorobifenili e di cadmio e piombo, cioè di metalli pesanti.
Anche gli esiti prevenuti fino ad ora dai 10 campionamenti del top soil, cioè lo strato superficiale del suolo, effettuati dall'Azienda regione per la protezione ambientale in Campania hanno evidenziato l'assenza di contaminazione da diossine, furani e bifenili policlorurati. Sono emersi, invece, superamenti diffusi dei livelli di Csc (concentrazioni soglia di contaminazione) di alcuni metalli pesanti. L'Arpac ha spiegato, però, che questi dati sono legati però lo più o dalle caratteristiche naturali dei terreni, di origine vulcanica, oppure potrebbero essere il risultato delle attività agricole.
Il prefetto Torlontano ha spiegato che la finalità della riunione «era la mesa a fattor comune dei risultati dei campionamenti per contemperare l'esigenza di tutela della salute dei consumatori con quella di fornire supporto alle aziende agricole già messe a dura prova dalla crisi epidemiologica, il cui fatturato potrebbe essere interessato negativamente dalle conseguenze dell'incendio».