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Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro uccisi a Ercolano

Agnese Barbaro: “Dolore per Tullio e Giuseppe, ho rivisto la morte di mio fratello Salvatore”

A Fanpage.it parla Agnese Barbaro, sorella di Salvatore: il 29enne di Ercolano che venne trucidato dai killer di camorra perché scambiato per un boss. “La vicenda di Giuseppe e Tullio mi ha ricordato molto quella di mio fratello Salvatore”, ha raccontato la donna. Salvatore, vittima innocente di camorra, proprio come i due ragazzi era fermo nella sua auto quando i killer gli spararono il 13 novembre del 2009.
Intervista a Agnese Barbaro
Sorella di Salvatore Barbaro, vittima innocente di camorra ucciso il 13 novembre 2009 ad Ercolano.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Salvatore Barbaro, ucciso il 13 novembre 2009 ad Ercolano.
Salvatore Barbaro, ucciso il 13 novembre 2009 ad Ercolano.
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"Ho rivisto nel dolore delle famiglie di Giuseppe e Tullio quello provato dalla mia famiglia dodici anni fa, quando venne ucciso mio fratello Salvatore". Agnese Barbaro parla a Fanpage.it della vicenda che vide la morte del fratello Salvatore, giovane di Ercolano ucciso mentre ascoltava musica in auto, perché scambiato dai killer di camorra per il loro vero bersaglio, e che ricorda per certi versi quella accaduta la scorsa notte, quando Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro sono stati uccisi perché scambiati per ladri mentre invece erano solo fermi in auto sotto casa dell'uomo che poi ha aperto il fuoco contro di loro.

Due vicende simili, legate anche da un dettaglio: l'automobile dei due ragazzi che scende il viale in retromarcia senza controllo, fermandosi contro un muro, dopo essere stati uccisi. Allo stesso modo quella di Salvatore Barbaro, 29 anni quando fu trucidato dai killer di camorra, finì contro un muro in retromarcia. Di lui però non si parlò subito, perché venne considerato un delitto di camorra, nonostante chiunque lo conoscesse assicurava che Salvatore con i clan non avesse nulla a che fare. La sorella Agnese, che insieme alla famiglia ha combattuto a lungo affinché il suo nome fosse riabilitato, ottenendo finalmente giustizia solo dopo tanti anni di processi, ha raccontato a Fanpage.it proprio quella vicenda il cui 12esimo anniversario cadrà il prossimo 13 novembre .

Cosa hai provato quando hai saputo della morte dei due giovani nel quartiere San Vito di Ercolano?

La vicenda di Giuseppe e Tullio mi ha ricordato molto quella di mio fratello Salvatore. Certo, le circostanze furono diverse: mio fratello fu scambiato per un camorrista, perché era a bordo di un'automobile uguale a quella del vero obiettivo dei camorristi. Ma anche lui era una persona innocente che era ferma in auto a farsi i fatti propri, stava sentendo musica. Lo stereo era ancora acceso quando i killer gli spararono, con l'auto che fece qualche metro all'indietro, proprio come è successo a Giuseppe e Tullio.

Dalla morte di Salvatore sono passati dodici anni, eppure è una ferita ancora aperta.

Sì, fa ancora male. Di Salvatore per sette anni non si è mai parlato, finché finalmente i processi non hanno dimostrato che non aveva niente a che fare con la criminalità. Finalmente è stata ristabilita la verità, e cioè che mio fratello è stata una vittima innocente di camorra.

Il 13 novembre sarà il dodicesimo anniversario, ci saranno eventi nel piazzale a lui dedicato ad Ercolano?

Non so se il Comune quest'anno organizzerà una cerimonia, ma io come sempre sicuramente ci sarò, per portare anche solo un fiore alla memoria di mio fratello, vittima innocente di camorra, al quale quando venne ucciso vennero negati anche i funerali in chiesa. Non solo lo ammazzarono senza motivo, ma dovemmo rinunciare anche a questo, perché pensavano che in qualche modo fosse legato a certi ambienti che invece, con lui, non avevano niente a che fare.

Cosa vorresti dire alle famiglie di Giuseppe e Tullio?

La mia famiglia conosce bene cosa si prova in questi momenti. Mia madre si è ammalata combattendo per riabilitare il nome di mio fratello, ma alla fine abbiamo vinto noi, e dopo dodici anni il nome di Salvatore è finalmente libero da certi accostamenti. Posso solo portare tutta la mia solidarietà alle famiglie dei due ragazzi morti ammazzati, come Salvatore, senza alcun motivo.

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