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Agguato in un bar di Napoli, ucciso un pregiudicato nel quartiere di Miano

Agguato a Miano, ucciso un pregiudicato di sessant’anni all’interno di un bar. La vittima è Salvatore Milano, già noto alle forze dell’ordine perché collegabile al dissolto clan dei Lo Russo e già arrestato nel 2010 in un blitz contro i cosiddetti “Capitoni”, che portò all’arresto di una 50ina di persone.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Agguato a Miano, nella periferia nord di Napoli: Salvatore Milano, pregiudicato di sessant'anni originario di Secondigliano, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco all'interno del bar "Rosetta" su via Vittorio Veneto. Sul posto sono immediatamente giunti i carabinieri della compagnia Stella per i rilievi del caso. Secondo gli inquirenti l'uomo ucciso sarebbe collegabile all'ormai dissolto clan Lo Russo, fino a pochi anni fa egemone sul territorio di Miano e su diversi quartieri del centro e della periferia di Napoli. Pochi dubbi, dunque, sulla finalità dell'agguato, di chiaro stampo camorristico.

Secondo quanto spiegato dai carabinieri, dopo lo scioglimento del clan Lo Russo, Milano sarebbe passato tra le fila del clan Cifrone, ed avrebbero già cercato di ucciderlo pochi mesi fa: il 14 settembre 2020 si era presentato al Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli con una ferita da arma da fuoco a una spalla, dicendo di essere scampato a un tentativo di rapina a Giugliano in Campania. La vittima, inoltre compare anche tra gli arrestati di un blitz contro i cosiddetti "Capitoni" e datato novembre 2010, quando finirono in carcere vertici e gregari per un totale di una cinquantina di persone.

Il luogo dell'agguato [Foto Fanpage.it]
Il luogo dell'agguato [Foto Fanpage.it]

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri giunti sul posto e che stanno coordinando le indagini, l'agguato sarebbe avvenuto attorno alle 17.30, quando ignoti hanno fatto irruzione nel bar caffetteria Rosetta di Miano, aprendo il fuoco contro Salvatore Milano, colpendolo diverse volte. Nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi, l'uomo era già morto per le ferite subite dai proiettili. Lo stesso proprietario del bar, sotto shock, ha chiamato poi i carabinieri sconvolto per l'agguato. Non è escluso che qualche telecamera di videosorveglianza in zona possa aver ripreso qualche fase dell'agguato, avvenuto in pochi minuti e con le tipiche modalità camorristiche. I sicari si sono poi dileguati dal posto, facendo rapidamente perdere le loro tracce.

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