Agguato fallito a Fuorigrotta, in carcere i due giovani vicini al clan Troncone
Il gip di Napoli ha disposto il carcere per Alessio Ferrara e Manuel Marino, i due giovani sottoposti a fermo nei giorni scorsi con l'accusa di avere aperto il fuoco in piazza San Vitale, a Fuorigrotta, contro un obiettivo che sarebbe riuscito a salvarsi; l'accusa per entrambi è di tentato omicidio, il provvedimento era stato eseguito dalla Squadra Mobile di Napoli e dalla Direzione Distrettuale Antimafia: entrambi sono ritenuti vicini al clan Troncone di Fuorigrotta.
I fermi erano stati eseguiti il 5 luglio e i due erano stati accompagnati nel carcere di Secondigliano; l'udienza di convalida si è tenuta oggi, 9 luglio; il provvedimento non è stato convalidato ma il gip ha disposto il carcere per entrambi. L'episodio contestato risale allo scorso 24 giugno, quando, nella centralissima piazza del quartiere dell'area Ovest di Napoli, due persone in scooter avevano sparato almeno un colpo d'arma da fuoco contro un altro scooter; erano circa le 19, il raid si era consumato davanti a moltissime persone che in quei minuti affollavano la strada. Marino, 27 anni, si sarebbe avvicinato al clan di recente, mentre Ferrara, 18 anni, è il nipote del capoclan Vitale Troncone.
Per gli inquirenti la vicenda sarebbe da inquadrare nelle frizioni tra i clan dell'area flegrea, e precisamente negli scontri che ormai da tempo vedono contrapposti i Troncone, i cui vertici sono detenuti, e gli Esposito-Iadonisi, questi ultimi con l'appoggio di gruppi criminali attivi nell'area di via Campegna. In questo scenario si collocherebbero il ferimento di una donna agli inizi di aprile, colpita per errore da un proiettile in piazza Italia, e la sparatoria del pomeriggio del 4 luglio lungo via Leopardi, all'altezza di un supermercato.