Agguato con la penna pistola per punire lo spacciatore: due arresti ai Quartieri Spagnoli
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Si sarebbe smarcato dal clan e avrebbe avviato una piazza di spaccio in autonomia, vendendo droga nel territorio che era appannaggio di un gruppo criminale. Retroscena, ricostruito dagli investigatori, che colloca il ferimento di Carmine Grammatica, alias "Tappet", avvenuto nel gennaio 2023, tra i contrasti tra i gruppi criminali dei Quartieri Spagnoli; per quella vicenda sono stati arrestati due uomini, gli avrebbero sparato usando una penna pistola.
Il ferimento nel gennaio 2023
I fatti risalgono alla sera del 23 gennaio 2023, quando Grammatica, che ha pregiudizi di polizia per stupefacenti e armi, era arrivato al Pronto Soccorso del "Pellegrini" con una ferita da proiettile a una gamba. Già vittima di un agguato un anno e mezzo prima, il 19enne aveva detto ai poliziotti di essere stato colpito senza alcun motivo da sconosciuti. Versione che sin dai primi momenti era apparsa quantomeno carente, successivamente priva di riscontri: sul luogo indicato non erano stati trovati né bossoli né tracce di sangue. Il ragazzo era stato medicato e dimesso con prognosi di 20 giorni. Le indagini della Squadra Mobile hanno invece portato a ricostruire un quadro diverso, legato alle frizioni tra i Masiello, i Saltalamacchia e un gruppo emergente e inquadrate nel tentativo del giovane di gestire in autonomia una piazza di spaccio.
Gli scontri tra i clan dei Quartieri Spagnoli
tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023 tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli c'è stato un momento di fibrillazione tra i gruppi criminali che in quel periodo si dividevano la gestione dell'illecito, dovuto alle mire espansionistiche di gruppi di giovanissimi. In quel contesto si sarebbero verificati il ferimento di Vincenzo Masiello (5 novembre 2022), ai vertici dell'omonimo clan, e quello di Carmine Grammatica. Il 19enne, ritenuto inizialmente legato al gruppo Masiello, avrebbe mostrato l'intenzione di affrancarsi dal clan e avrebbe avviato una piazza di spaccio in una zona assegnata al gruppo Saltalamacchia (guidato da Eduardo Saltalamacchia); per questo motivo sarebbe scattata la ritorsione a colpi di pistola.
L'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è stata eseguita il 10 febbraio dalla Polizia di Stato; i due indagati sono gravemente indiziati dei reati di lesioni personali, porto e detenzione di arma da sparo, tutti aggravati dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis 1 del Codice Penale.