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Agguato alle Case Nuove, arrestati due giovani: in manette anche la vittima

L’episodio risale al 30 gennaio 2023; secondo gli inquirenti il ferimento sarebbe maturato per diverbi in differenti contesti criminali.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Il responsabile sarebbe arrivato in scooter accompagnato da un altro giovane e, individuato il rivale per strada, gli avrebbe esploso contro diversi proiettili, spaccandogli le gambe a colpi di pistola: una spedizione punitiva, conseguenza di un diverbio nato tra due giovani inquadrati in due diversi gruppi criminali del centro di Napoli. Ricostruzione degli inquirenti dietro il ferimento alle Case Nuove, episodio per il quale sono stati arrestati due giovani: uno, M. S. J., 20 anni, accusato di avere sparato e finito in carcere, e l'altro, M. A., 22 anni, la vittima, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari per detenzione e porto di arma da sparo.

I fatti risalgono alla notte del 30 gennaio 2023, quando M. A. venne ferito alle gambe in via Giambattista Manso; soccorso e portato all'ospedale "dei Pellegrini", il ragazzo era stato ricoverato non in pericolo di vita per una "frattura completa del piatto laterale della tibia e una frattura del versante anteriore della testa del perone".

Agli agenti del commissariato Montecalvario il giovane aveva detto che due giovani gli si erano avvicinati in scooter, avevano tentato di rapinarlo e improvvisamente gli avevano sparato. Il suo racconto non aveva convinto gli inquirenti. Dalle indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dal commissariato Dante e coordinate dalla Procura di Napoli e dalla Direzione Distrettuale Antimafia, è emerso che il motivo del ferimento era un altro.

Secondo gli inquirenti, infatti, quel ferimento sarebbe da inquadrare nei contrasti tra giovani legati a differenti contesti criminali. In particolare M. S. J. risulta orbitare nei gruppi operanti sia alle Case Nuove, nel quartiere Mercato, sia ai Quartieri Spagnoli. Il ragazzo è gravemente indiziato di lesioni personali, porto e detenzione di arma da fuoco aggravati dalle modalità mafiose previste dall'articolo 416 bis.

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