Agguato al figlio del boss Savio: rischio faida ai Quartieri Spagnoli, la Prefettura rafforza i controlli
Un colpo solo andato a segno, e in un punto non vitale, ma di proiettili ne sono stati esplosi almeno dieci: ha tutta l'aria di essere stato un agguato con l'intenzione di uccidere, quello messo a segno nei confronti del 36enne che, ieri sera, è stato ferito ai Quartieri Spagnoli. Episodio che con tutta probabilità si colloca nello scacchiere criminale del centro di Napoli: la vittima ha un cognome importante, è il figlio del boss Mario Savio, "‘o Bellillo", attualmente all'ergastolo. E proprio questo potrebbe avere portato la Prefettura a rafforzare i controlli, in previsione del possibile rischio faida e tenendo in considerazione quello che oggi rappresentano i Quartieri Spagnoli: abbandonata l'etichetta di luogo pericoloso, l'area è di fortissimo interesse turistico, con attività di ristorazione e alberghiere spuntate ad ogni angolo: un business che muove milioni di euro.
Il figlio del boss ferito ai Quartieri Spagnoli
Pietro Savio è arrivato al Pronto Soccorso dell' "Ospedale dei Pellegrini" poco dopo le 22 di ieri, 16 giugno, con una pallottola conficcata nel gluteo. I medici hanno escluso il pericolo di vita ma l0 hanno trattenuto in osservazione. Sul luogo del ferimento, in vico Canale a Taverna Penta, i poliziotti hanno rinvenuto dieci bossoli. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli.
Poco distante dal luogo dell'agguato si trovava la piazza di spaccio "della Sposa", disarticolata a fine maggio 2023 con un blitz di Polizia di Stato e Carabinieri; tra le più note e redditizie del centro di Napoli, dopo l'arresto dei "gestori" era già stata al centro di contrasti tra chi aveva cercato di prenderne il controllo.
Controlli rafforzati ai Quartieri Spagnoli
Il 36enne era stato arrestato nell'ottobre 2020 per la rapina di un Rolex; ai Quartieri Spagnoli era tornato nell'agosto 2023, dopo aver scontato la pena, libero e senza misure di sicurezza. Coinvolto in una inchiesta contro il clan che faceva capo al padre, da quel processo era uscito assolto. Il suo ferimento resta per il momento ancora da decifrare, ma potrebbe segnare l'apertura di una nuova faida tra i gruppi dell'area.
Nella mattinata di oggi si è svolto il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari; è stata disposta l'intensificazione dei controlli da parte delle forze dell'ordine che, si legge in una nota, "sono attivamente impegnate nelle indagini per individuare i responsabili del gesto criminoso".