Aggressione transfobica a Pompei. Sex worker denuncia: “Mi hanno sparato con un’arma a pallini”
Nuova violenza transfobica, questa volta nel Napoletano. Nella serata di ieri la transgender Sara Lopez, tramite i suoi social, ha denunciato di essere stata molestata da una banda di ragazzini a Pompei e che questi, dopo averla insultata l'avrebbero presa di mira con una pistola a pallini sparando al suo indirizzo diversi colpi, diversi dei quali andati a segno come testimoniato dai segni che ha mostrato sui social. La sex worker ha raccontato l'episodio e la paura provata, trovando subito il sostegno dell'Arcigay e dell'associazione locale Pride Vesuvio Rainbow. Le associazioni arcobaleno hanno sottolineato che, proprio le difficoltà a trovare un lavoro dei cittadini transgender, li espone spesso alla violenza della strada e ai rischi connessi al lavoro sessuale.
"Sara Lopez da anni è costretta a lavorare come sex-worker, così come tante donne transessuali che hanno difficoltà a trovare un lavoro per poter vivere dignitosamente. – si legge in una nota di Vesuvio Rainbow – Sara vive tutte le sere i pericoli della strada. Condanniamo fermamente la terribile aggressione, rinnoviamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Sara e a tutte le donne transgender che ogni notte sono costrette a vivere la strada tra paure e violenze. Auspichiamo l’immediato intervento dello Stato per individuare i responsabili di questa aggressione. Siamo preoccupati per una possibile escalation di violenza ai danni dei/delle più fragili e dei/delle più esposti/e all’odio e all’intolleranza".
"Quanto accaduto stanotte a Sara deve farci più riflettere: le donne transessuali hanno grandissime difficoltà nell’inserimento a lavoro in una società che le preferisco come fenomeni e non riconosce a loro la dignità di persone. Chiediamo alle Istituzioni locali e nazionali di attivare sempre più politiche finalizzate alla creazione di maggiori e vere opportunità di lavoro per le persone transgender", conclude la nota.