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Aggressione a Veterinaria, parla una delle docenti ferite: “Picchiati come i medici negli ospedali”

A Fanpage.it parla la professoressa Monica Isabella Cutrignelli, tra i medici aggrediti oggi all’ospedale veterinario della Federico II a Napoli.
A cura di Valerio Papadia
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Monica Isabella Cutrignelli
Monica Isabella Cutrignelli

È ancora scossa per quanto accaduto questa mattina all'ospedale veterinario della Federico II di Napoli la professoressa Monica Isabella Cutrignelli, 57 anni, docente di Nutrizione e Alimentazione animale e Direttrice sanitaria dell'Ospedale veterinario della Federico II che, insieme ad altri colleghi, è stata aggredita, sia verbalmente che fisicamente, da alcune persone dopo la morte di un cane di quartiere. A Fanpage.it, la professoressa Cutrignelli racconta i momenti concitati dell'aggressione subita questa mattina.

Professoressa Cutrignelli, ci spiega cosa è accaduto?

Chi ci ha aggredito sono componenti di un'associazione sedicente animalista. Se non sbaglio, il 9 di questo mese, è arrivato all'ospedale veterinario un cane in gravi condizioni. È stato ricoverato per oltre una settimana presso la nostra struttura, poi è stato dimesso contro parere medico ed è stato portato in un'altra struttura. Poi è deceduto, anche se non so precisamente quando, però loro accusano noi di non aver fatto a sufficienza per questo cane.

E come si è arrivati alla violenza?

Dopo la morte del cane si sono sentiti autorizzati a trattarci come succede con i Pronto Soccorso umani sostanzialmente. Fino ad oggi eravamo riusciti a tamponare i loro comportamenti con le parole, pensavo si potesse fare la stessa cosa anche oggi, ma sono stati subito aggressivi e ci hanno aggredito con oggetti, perfino con la scopa dell'addetto alle pulizie. Ci hanno aggredito, poi, non so perché, qualcuno si è messo a fare anche un video.

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Lei e i suoi colleghi avete denunciato l'aggressione?

Ora siamo al Pellegrini (ospedale nel centro storico di Napoli, ndr,) per fare un referto medico: in cinque siamo rimasti contusi in vario modo. Sono arrivati anche i carabinieri, a cui abbiamo sporto denuncia. Purtroppo, non ci stupiamo più di niente.

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