Aggredito perché gay, Lino parla del Ddl Zan: “Perché al Senato esultavano? Abbiamo perso tutti”
"Due balordi mi hanno aggredito perché sono gay, mi chiamavano ricchione". Cominciava così il racconto di Lino picchiato a Ponticelli, periferia est di Napoli, nel 2016. Con coraggio, aveva raccontato a Fanpage.it il feroce pestaggio che aveva subito. Quei segni sul volto oggi sono spariti, ma il ricordo no. Non può sparire soprattutto dopo quanto accaduto in Senato ieri. La sua aggressione fu violenta, difficile anche da raccontare nonostante sia passato tanto tempo. Ma riesce a trovare ancora la voglia di scrivere una lettera e consegnarla a Fanpage.it
"Quello che è accaduto ieri dimostra esattamente come una certa politica sia ancora medioevo rispetto alla società. E questo lo si evince vivendo la vita di tutti i giorni, ma senza illusioni poiché c'è ancora tanto da poter fare. Ieri hanno perso una occasione di civiltà, forse veramente di buon senso per tutelare una "fetta" di persone o come ha detto Saviano di Umanità. Purtroppo non riesco a capire, non lo comprendo, come si possa esultare così tanto quando abbiamo perso tutti, hanno perso anche coloro che hanno votato contro ma forse non se ne rendono conto, magari un giorno. La vita delle persone, che siano gay, donne, disabili non può essere un gioco politico. Sono vite vere, che molto spesso subiscono delle ingiustizie, delle violenze, come è accaduto a me e purtroppo a tanti altri. Dovremmo solo essere tutelati, dovremmo sentirci al sicuro, dovremmo sentire la presenza dello Stato. Siamo Europa, siamo uno Stato di diritto, garantiamo realmente la libertà di tutti?
Nutro qualche dubbio.
Sicuramente non sarà una tagliola a una legge a fermare la comunità gay nel poter dire: noi esistiamo e non abbiamo paura e non ci fermerete.
Ps: forse dovremmo solo capire che siamo tutti interdipendenti. Si vince tutti insieme senza differenze, senza considerare altri delle minoranze. Facciamo tutti parti di una grande famiglia che è veramente l'umanità. Ma molto non lo comprendono ancora".