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Affrontare le disuguaglianze a Napoli, l’Area Est e Nord più in difficoltà: il report di Save The Children

A Napoli la situazione cambia in base alle municipalità. Le maggiori disuguaglianze si registrano nella 6, 7 e 8 che hanno una più alta presenza di minori tra i 0 e i 19 anni, invece la situazione migliora nelle Municipalità 1 e 5.
A cura di Vincenzo Piccolo
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Dopo scuola e famiglia lo "spazio", inteso come territorio o ambiente in cui si vive, resta il terzo agente educatore per i bambini. In un paese come l'Italia dove il tasso di crescita demografica sta colando a picco, diventa essenziale fornire ai minori il miglior ambiente di crescita possibile. Ma non sempre è così, o almeno, non ovunque. A chiarire il quadro della situazione è il rapporto “Fare spazio alla crescita” pubblicato da Save the Children in collaborazione con Openpolis, che mostra la distribuzione dei minori e le forti disuguaglianze di quelli che crescono nelle 14 città metropolitane del nostro Paese.

Per contrastare le condizioni di privazione sociale ed economica e le carenze educative, bisogna esaminare da vicino gli spazi delle città. Le città italiane non sono tutte uguali; esistono disuguaglianze significative, specialmente tra le aree centrali e le periferie. Il concetto di "periferia" è nato con una connotazione geografica, ma oggi si estende a spazi economici, educativi e culturali. Anche Papa Francesco in Evangelii Gaudium parlò delle periferie esistenziali, come fattori di rischio per i bambini in condizioni di povertà educativa e disagio socioeconomico.

Le periferie cittadine sono luoghi d'incontro per i bambini, ma anche spazi dove sono costretti a rapportarsi con situazioni che possono minacciare il loro sviluppo sociale ed emotivo, come livelli educativi bassi e opportunità di crescita, anche lavorativa, limitate. I dati del censimento Istat del 2021 evidenziano una distribuzione dei minori e nella presenza di fattori di svantaggio educativo e socioeconomico all'interno delle città italiane, molto diversa tra loro.

La situazione in Campania

Napoli e la regione Campania affrontano sfide importati sul fronte delle disuguaglianze socio-educative, soprattutto nelle aree periferiche delle città. A Napoli, la terza città metropolitana più grande d'Italia, il quadro fotografato da Save the Children cambia in base alla Municipalità. Le Municipalità 6 (Ponticelli, Barra, S. Giovanni a Teduccio), 7 (Miano, Secondigliano, S. Pietro a Patierno) e 8 (Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia) sono le più popolate dai minori ma anche quelle con i valori più alti di svantaggio educativo e socioeconomico, la situazione migliora nelle municipalità 1 (Chiaia, Posillipo e S. Ferdinando) e 5 (Arenella e Vomero).

Napoli è divisa in 10 municipalità, ognuna con le proprie caratteristiche demografiche e socioeconomiche. Tra queste, la Municipalità 6 spicca per la sua elevata popolazione giovanile, con 23 mila abitanti di età compresa tra 0 e 19 anni, appresentando il 22,2% della popolazione totale della municipalità. Percentuali di minori superiori alla media comunale 19,5% si riscontrano anche nelle Municipalità 7 con il 22,3% e 8 con il 21,3%. Per quanto riguarda i minori stranieri sono concentrati in prevalenza nelle Municipalità 2 (Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, S. Giuseppe) 14,5% e 4 (S. Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona Industriale) 13,4%.

Analizzando i fattori legati alla povertà educativa e socioeconomica su una scala da 2 a 8, emerge che le Municipalità 6, 7 e 8 presentano valori massimi (8). Nella Municipalità 8, ad esempio, il 62,5% degli abitanti ha al massimo la licenza media, mentre il 61% delle persone tra i 15 e i 64 anni è disoccupato, superando la media comunale del 52,8% e del 54,3%. Situazioni simili si riscontrano nella Municipalità 6 e 7, con percentuali superiori alla media cittadina.

Oltre ai dati riguardanti Napoli, i comuni limitrofi come Caivano, Afragola e Orta di Atella mostrano realtà simili alle municipalità più svantaggiate di Napoli. In questi comuni, si registrano percentuali molto elevate di residenti con solo licenza media, che raggiungono anche il 64,2% a Caivano. Allo stesso tempo, tassi di disoccupazione del 60% si riscontrano in alcune di queste aree, come Casal Di Principe.

Invece le Municipalità 1 e 5 si trovano in una situazione migliore, con percentuali più basse di residenti con solo licenza media, con il 38,8% e il 31,2% rispettivamente, e tassi di non occupati pari al 47,6% e al 43,1%.

Gli interventi da attuare

Per trasformare le aree periferiche in comunità più inclusive e offrire opportunità di crescita e benessere per tutti i bambini e gli adolescenti, secondo Save the Children, è fondamentale sviluppare politiche e programmi di rigenerazione urbana. Questi interventi devono mirare a creare nuove strutture sociali che promuovano l'inclusione, la solidarietà, l'attivismo civico e la qualità dell'ambiente in queste aree svantaggiate.

Bisogna raccogliere dati a livello micro-territoriale, stanziare fondi a lungo termine per progetti che coinvolgano attivamente i minori nelle decisioni che riguardano il loro ambiente e creare servizi educativi per l'infanzia, pasti scolastici gratuiti per i bambini provenienti da famiglie in povertà e l'accesso a spazi pubblici adeguati e di qualità.

Il quando che emerge dal rapporto mette in luce le sfide specifiche che Napoli e la Campania devono affrontare per ridurre le disuguaglianze socio-educative e migliorare le opportunità per i bambini e gli adolescenti, come il recupero di spazi pubblici abbandonati per attività rivolte ai minori, come impianti sportivi e luoghi di aggregazione giovanile. Solo attraverso interventi mirati, partecipativi e sostenuti, le città possono diventare luoghi di opportunità e crescita per tutti i bambini e gli adolescenti.

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