Affitti brevi a Napoli, il Comune: “Insufficiente il limite di notti. Vanno regolate le licenze”

Incontro al ministero del Turismo tra il vicesindaco di Napoli, Laura Lieto, e il ministro Daniela Santanchè sugli affitti brevi degli appartamenti ai turisti. Per regolare il boom delle locazioni brevi – quelle inferiori a 30 giorni che non richiedono nemmeno la Scia per avviare l'attività – la responsabile del Governo Meloni sta lavorando ad un DDL con diverse novità. Tra queste, porre un limite alle prenotazioni con un minimo di 2 notti nei centri storici delle città metropolitane (ad eccezione delle famiglie numerose), il Codice identificativo nazionale (Cin) assegnato dal ministero a ogni immobile ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche", alle multe per chi affitta senza averlo.

Il Comune: “Insufficiente il minimo di 2 notti”
Per il Comune di Napoli, però – che su questo punto è sulla stessa linea anche di altri Comuni – la proposta del Governo sul numero minimo 2 notti non riuscirà a risolvere il problema. “Positivo che ci sia un percorso di confronto per normare un settore oggi senza regole”, fanno sapere da Palazzo San Giacomo. Ma, ad oggi, “la proposta è per noi certamente insufficiente e la questione del numero di notti minime è ininfluente per le città”.
Il vertice al ministero sul boom turistico a Napoli
Il tavolo si è chiuso con un approfondimento “sulla possibilità di normare il numero di licenze per persona, su cui il Ministro era possibilista, e la richiesta dei comuni di applicare delle zonizzazioni per ridurre la pressione in alcune zone a rischio di sostituzione abitativa su cui non ci sono state aperture”. I prossimi passi potrebbero essere una nota al Ministro da parte delle Città metropolitane e una nuova bozza da parte del ministero.