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Covid 19

Vaccino Covid alle categorie fragili, ancora problemi. Martedì 23 riunione medici-Regione

La procedura di adesione al vaccino Covid-19 per le categorie fragili in Campania (malati gravi, disabili gravi) si sta dimostrando un mezzo disastro. Medici assediati e in parte non collaborativi, utenti arrabbiati e con tante domande senza risposta. Martedì prossimo vertice in Regione per risolvere la questione.
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La procedura di adesione al vaccino Covid-19 in Campania per le categorie fragili (malati gravi, disabili gravi compresi nell'elenco della Regione che riprende il piano del Ministero della Salute) si sta rivelando un disastro.

Ieri la Regione Campania ha dichiarato «mille prenotazioni»,una cifra risibile rispetto alla platea di riferimento, ben più ampia (e nemmeno quantificata esattamente).

Cosa è successo? Anzitutto la posizione dei medici di medicina generale (i cosiddetti medici di base) al momento non è affatto conciliante. Le associazioni di categoria dei medici hanno stipulato un accordo con la Regione Campania che li impegnava a caricare nella piattaforma Sinfonia Soresa le adesioni al vaccino Covid (Pfizer) delle categorie fragili (categoria 1) e dei disabili gravi. Il 17 marzo, quando sono state aperte le adesioni molti utenti si sono sentiti rispondere ‘no' dai medici alla richiesta di prenotazione. I motivi sono i più vari: c'è il medico che sostiene di non aver il dovere di fare questa prenotazione per conto dell'assistito, c'è quello che lamenta la mancanza delle credenziali informatiche per l'accesso al pannello, c'è chi invece dice di non avere tempo perché già impegnato nell'assistenza agli ultraottanenni e settantenni e ai pazienti in quarantena domiciliare Covid.

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Ieri la Regione Campania ha ribadito che «la procedura di adesione dei pazienti fragili alla campagna vaccinale spetta ai medici di base e non ai singoli assistiti o ai loro familiari, come da accordo sottoscritto dalle parti peraltro approvato oggi secondo procedura anche dalla Giunta regionale».

Cosa devono fare i medici di base? Individuare, tra i loro assistiti, coloro che appartengono alla categoria di "elevata fragilità", registrarli sulla piattaforma, certificandone lo status. Possono farlo anche le Aziende ospedaliere e i Centri regionali di riferimento che li hanno in ricovero e/o in cura per follow up. Del resto solo il medico di famiglia conosce la storia clinica degli ultimi anni di un paziente e può quindi dire se è fragile o meno.

C'è da dire che molti dottori a Napoli (ma non solo) sono "massimalisti", cioè hanno raggiunto il tetto massimo di mutuati. E – spiegano i medici –  venti, trenta, quaranta telefonate al giorno, per non parlare di mail e Whatsapp sono semplicemente ingestibili per una sola persona.

Dunque anche oggi via Crucis da questo punto di vita: la questione del disastroso piano dell'adesione dei pazienti fragili alla campagna vaccinale verrà affrontata nel corso di un incontro che dovrebbe tenersi martedì prossimo tra sindacati dei medici e Regione Campania.

Luigi Sparano e Vincenzo Schiavo del sindacato Fimmg Campania spiegano:

Per la registrazione delle grandi fragilità per cui si parla di circa 50 pazienti per ciascun medico, dunque un numero molto ridotto di pazienti, dovrà esserci da parte della Regione una definizione ad hoc. Questione che verrà affrontata, e si spera risolta, già martedì. Noi medici di medicina generale siamo stati presi d'assalto con centinaia e centinaia di richieste da parte di pazienti giustamente confusi e preoccupati.

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