Adesca una 13enne disabile su Internet e la obbliga a fare sesso in chat, arrestato 31enne

Non si sono mai incontrati di persona, un contatto fisico non c'è stato, ma in base alle nuove normative si configura ugualmente il reato: dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata un 31enne di Roma, accusato di avere obbligato una minorenne di 13 anni ad atti sessualmente espliciti attraverso una piattaforma di messaggistica istantanea. L'ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è stata eseguita questa mattina, 18 marzo, dai carabinieri della Compagnia di Marcianise (Caserta).
Le indagini sono state avviate nell'ottobre 2024, a seguito della denuncia sporta dai genitori della 13enne del Casertano, tra l'altro affetta da una patologia psichica che la rendeva particolarmente vulnerabile. I due, hanno ricostruito i carabinieri, si erano conosciuti su una piattaforma di gioco online. Dopo il primo contatto, conquistata la sua fiducia, il 31enne l'aveva indotta a spostarsi su WhatsApp per continuare a parlare. E tramite questa applicazione l'avrebbe obbligata ripetutamente a a compiere atti sessualmente espliciti.
Le indagini sono state svolte dai carabinieri della stazione di Marcianise, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, anche mediante complesse analisi forensi di dispositivi mobili; hanno portato all'individuazione del 31enne romano, incensurato. Gli elementi raccolti nel corso delle indagini, si legge nel comunicato a firma del procuratore Pierpaolo Bruni, "hanno evidenziato fonti di prova riconducibili alla commissione di violenza sessuale aggravata commessa anche da remoto, per il tramite di device informatici".