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Accusato dalla folla di abusi su minori, l’uomo linciato a Scampia non può tornare nel quartiere

L’uomo linciato sabato a Scampia, Napoli nord, non potrà tornare nel quartiere: per questioni di ordine pubblico e di tutela dell’incolumità è stato affidato agli assistenti sociali e alloggiato in una casa famiglia in provincia. Sull’episodio proseguono le indagini, ma non ci sono riscontri alle accuse di pedofilia di cui la folla lo riteneva responsabile; l’uomo ha sporto denuncia per diffamazione.
A cura di Nico Falco
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Non tornerà a Scampia l'uomo che, sabato scorso, è stato picchiato da una folla inferocita a Scampia, periferia nord di Napoli, e costretto a entrare in un cassonetto della spazzatura; questione di ordine pubblico, ma anche di incolumità personale: si teme infatti che possa venire di nuovo aggredito, questa volta con esiti ancora più gravi. Il linciaggio era stato ripreso coi telefonini, i video pubblicati sui social: secondo le decine di persone l'uomo, appellato come "pedofilo" e "peggio di un pentito", avrebbe abusato dei nipotini.

Situazione molto delicata, su cui le forze dell'ordine stanno ancora facendo chiarezza; attualmente nei confronti dell'uomo non è in corso nessun procedimento penale e anche le accuse sono rimaste al passaparola tra i residenti: nessuno ha sporto denuncia e non ci sono evidenze di abusi da lui commessi verso i bambini, sessuali o meno. L'uomo, salvato dalle forze dell'ordine, dopo il tentativo di linciaggio era stato ricoverato in ospedale con gravi ferite. Una volta dimesso, non ha potuto fare ritorno a Scampia ed è stato affidato ai servizi sociali, che hanno trovato per lui una sistemazione temporanea in una casa famiglia provincia di Napoli. A quanto si apprende avrebbe sporto denuncia per diffamazione; le forze dell'ordine sono al lavoro per identificare chi ha partecipato al linciaggio e chi, anche sui social, ha alimentato le accuse che, ad oggi, sono senza riscontro.

L'episodio, hanno ricostruito gli agenti della Squadra Mobile di Napoli e del commissariato Scampia, ha un antefatto: nella notte precedente erano stati picchiati due coniugi del posto, di 36 e 28 anni, accusati di maltrattamenti nei confronti dei tre loro figli di 4, 2 e 1 anno. I bambini erano stati ricoverati al Santobono, dove i medici avevano riscontrato malnutrizione e segni di maltrattamento ma non erano emersi abusi sessuali evidenti. Nel pomeriggio successivo lo zio, fratello del padre, che abita altrove ma che frequentava spesso quell'abitazione, era andato a Scampia ed era stato riconosciuto dalla folla, che ritenendolo responsabile degli abusi sui bambini lo aveva linciato; si era anche diffusa la voce che fosse stato sorpreso mentre abusava sessualmente di un nipotino, circostanza esclusa in quanto i tre bambini dopo il ricovero in ospedale della notte era stati direttamente affidati ai servizi sociali. La posizione dei genitori è al vaglio degli inquirenti.

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