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Atti sessuali con un 13enne, il pm chiede 11 anni per don Livio: sentenza nel pomeriggio

Attesa per la sentenza di primo grado per don Livio Graziano, il parroco accusato di atti sessuali con un 13enne. Il pm chiede 11 anni, lui: “Sono innocente”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Don Livio Graziano
Don Livio Graziano

Il pubblico ministero Lorenza Recano ha chiesto 11 anni di reclusione per don Livio Graziano, il sacerdote accusato di atti sessuali con un 13enne ospite della struttura da lui gestita. La sentenza è prevista per questo pomeriggio. Don Livio Graziano, attualmente agli arresti domiciliari, è difeso dagli avvocati Gaetano Aufiero e Gianpiero De Cicco. La richiesta del pm nell'udienza di questa mattina "apre" alla chiusura del processo di primo grado, che si concluderà oggi pomeriggio con la sentenza nei confronti del parroco, che ha sempre respinto ogni accostamento: "Sono innocente, non so perché mi stiano facendo questo", ha ribadito questa mattina davanti ai giudici della corte d’assise del Tribunale di Avellino.

L'arresto un anno fa

La vicenda è stata, fin dall'inizio, molto turbolenta: e tutto lascia credere che quale che sia il verdetto di questo pomeriggio, si andrà in Appello da una parte e dall'altra. Un anno fa l'arresto di don Livio Graziano, 50 anni, residente a San Potito Ultra nell'Avellinese ma "in forza" presso la vicina Diocesi di Aversa: era il 26 ottobre del 2021 quando i carabinieri del comando provinciale di Avellino andarono ad arrestarlo portandolo in carcere, come da ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino. L'accusa, pesantissima: atti sessuali compiuti su un 13enne che ospitava presso la struttura da lui fondata e diretta. A denunciarlo era stato il padre della presunta vittima: l'uomo si era insospettito dopo aver letto alcuni messaggi scambiati tra il parroco ed il figlio di 13 anni. La denuncia arrivò poco dopo il rientro a casa del giovane, che era stato ospite della struttura nel periodo tra giugno e settembre 2021, e la denuncia sarebbe arrivata poco dopo il suo rientro a casa.

Don Livio si è sempre proclamato innocente

Fin dai primi giorni, ci fu sconcerto ed incredulità per la vicenda: don Livio gestisce infatti una cooperativa sociale che fornisce assistenza di tipo terapeutico a persone con problemi di ansia, depressione e disturbi dell'alimentazione, da lui stesso fondata diversi anni fa. Tantissimi sono stati i giovani aiutati in questi anni, molti dei quali colpiti da disturbi alimentari anche gravi come obesità, anoressia e bulimia nervosa. Un impegno e dei risultati tali che nel 2014 gli venne assegnato il premio Padre Pio da Pietrelcina a Benevento, altra città dove è molto conosciuto. Lui, fin da subito, si è sempre proclamato totalmente estraneo ai fatti: lo ha ribadito anche oggi, nell'ultima udienza prima del verdetto.

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