A trent’anni, incinta e senza lavoro: mi dicono che sono troppo “formata”. Non è assurdo?
Ornella nella lettera inviata a Fanpage.it ha un tono amareggiato ma nient'affatto sconfitto. È lucida e racconta la sua storia di lavoro negato in maniera chiara, cronologica. Ha 30 anni non ha lavoro ed è incinta.
«Ho sentito parlare del programma Par Gol della Regione ed essendo in disoccupazione potevo accedervi». Premessa: il programma Par-Gol, acronimo di ‘Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori', prevede «l'applicazione di una serie di strumenti e misure per il reinserimento lavorativo delle fasce più deboli dei lavoratori, che necessitano di un sostegno professionale e cucito sulle loro specifiche esigenze». E Ornella rientra in questo ambito. La sua storia è paradossale al limite dell'assurdo.
Ad aprile contatto un centro che si occupa di questi corsi di formazione e dopo avermi dato tutte le informazioni necessarie mi dicono che per effettuare l’iscrizione devo rivolgermi ad un centro per l’impiego.
Preso appuntamento con il centro per l’impiego (tempi di attesa lunghi: da inizio aprile il primo appuntamento disponibile era il 20 maggio) l’addetto guarda il mio profilo al computer e mi chiede “come mai vuoi accedere a questo corso?” In tutta onestà gli rispondo che essendo disoccupata e in stato interessante sarebbe stato per me un’occasione per migliorarmi sia a livello lavorativo che personale.
L’addetto, continuando a vedere il mio profilo al computer, mi dice che nonostante io sia percettore di naspi non posso accedere al corso di formazione gratuito poiché ho un punteggio di 101 e risulto essere molto formata.
Morale della favola sono troppo formata per lavorare ma sono non mi arriva nessuna offerta di lavoro nel mio settore ed anche quando trovo lavoro e comunico di essere in stato di gravidanza il contratto non mi viene rinnovato.
Stiamo messi davvero così male in Italia? Dove chi vuole migliorare la propria condizione lavorativa non può farlo perché troppo formata?