A Scampia fabbrica di fuochi d’artificio illegale tra case e scuola: poteva far saltare in aria una palazzina
Decine di chili di perclorato di potassio, un barile di polvere pirica, 6 scatole di "cobra": abbastanza da far saltare in aria una palazzina. Tutto stipato in un garage anonimo di Scampia, al di sotto delle abitazioni e a pochissimi passi da una scuola: la fabbrica di fuochi d'artificio illegale è stata scoperta martedì sera dai carabinieri, che hanno dovuto piantonare il locale fino alle prime ore del giorno per mettere piedi in quella bomba ad orologeria nascosta tra le case.
In manette sono finite due persone, il 60enne Raffaele Scuotto e il 58enne Vincenzo Esposito, entrambi del posto e già noti alle forze dell'ordine; dopo le formalità di rito i due sono stati trasferiti nel carcere di Poggioreale, sono accusati di detenzione illegale di esplosivi. Erano davanti al garage a un garage di via Impastato, strada che divide il parco Fiorito e il Lotto K, complessi residenziali molto popolati, e molto vicina anche all'istituto alberghiero Vittorio Veneto.
I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli, durante i pattugliamenti del quartiere, li hanno notati e si sono avvicinati per un controllo. E, una volta dentro, hanno trovato gli esplosivi: nel dettaglio, sono finiti sotto sequestro un barile di polvere pirica, 22 rotoli di miccia, 6 scatole di ordigni cobra e 75 chili di perclorato di potassio, quest'ultimo componente principale per il pirodex, esplosivo a medio potenziale usato principalmente per i fuochi d'artificio e che, se conservato in modo non adeguato e in presenza di umidità, si può rivelare estremamente pericoloso.
Sono stati fatti intervenire gli artificieri che, però, non hanno potuto mettere piede nel garage prima del sorgere del sole: una minima disattenzione nel maneggiare quei materiali avrebbe potuto innescare un'esplosione. Il box è stato sequestrato e sono in corso indagini per accertare la destinazione del prodotto, che verosimilmente sarebbe stato usato per i botti di Capodanno, e soprattutto la provenienza dell'esplosivo.