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A Roccaraso norma “anti-napoletani” per evitare l’assalto. Ma il problema sono i pacchetti turistici a 30 euro

Roccaraso ha scoperto i danni dell’overtourism. Ora scattano le targhe alterne ma l’offerta turistica in questi anni ha ignorato il fenomeno?
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L'hanno chiamata «norma anti-napoletani» e la cosa fa arrabbiare molti fra coloro che frequentano da anni Roccaraso, nel comprensorio sciistico dell'Aremogna, perla dell'Alto Sangro d'Abruzzo, mèta turistica invernale amatissima dai partenopei fin dagli albori del Novecento e dove però nell'ultimo periodo, proprio da Napoli, sono arrivati i problemi. Le immagini di centinaia di visitatori della domenica, fermi come una truppa di fanteria che attende d'avanzare in un borgo innevato e paralizzato, poiché incapace di contenere tutta quella gente, hanno fatto, come si dice con con una orribile locuzione «il giro del web».

I numeri dell'assalto e la decisione delle targhe alterne

I dati sono impressionanti: solo dalla Campania, domenica scorsa 26 gennaio, sono arrivati nelle località dell'Altopiano delle Cinquemiglia oltre 250 bus strapieni di persone, 160 dei quali sistemati nei pressi dello stadio di Castel di Sangro, gli altri sparsi in parcheggi più o meno autorizzati, più spesso rimediati e abusivi lungo la strada. Un caos da 20mila presenze su ritagli di neve e prati, dove si sono riversati migliaia e migliaia di turisti.

Intervenire era necessario. E quindi, a partire dal prossimo fine settimana, per contenere l'afflusso di bus turistici, attivato il più classico dei deterrenti: le targhe alterne. Saranno in vigore ungo la Strada Statale 17, in corrispondenza dei comuni di Castel di Sangro, Pescocostanzo, Rivisondoli, Rocca Pia e, appunto, Roccaraso. Il sindaco roccolano Francesco Di Donato, dice cauto: «Il paese non deve essere blindato ma accuratamente presidiato». Il parlamentare napoletano Francesco Borrelli, pubblicando video su video senza soluzione di continuità, sui suoi attivissimi account social definisce «Roccaraso dopo il passaggio degli Unni» le immagini di spazzatura a terra, tipico fenomeno collaterale dell'overtourism per una domenica in montagna a buon mercato.

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C'è un ruolo degli influencer nel caos di Roccaraso?

Si cerca un capro espiatorio (anche più d'uno). Lo si trova facilmente nel ruolo degli influencer napoletani di Tiktok. Il trittico costituito dall'incasellabile Rita De Crescenzo (1,7 mln di followers), dal salumiere-imprenditore del panino Donato De Caprio "con mollica o senza?" (4,3 mln) e dalla regina delle pellicole per cellulari  Carmen Fiorito, meglio nota come New Martina (8,6 milioni) tutti e tre habituè di Roccaraso ha avuto sicuramente il suo ruolo nel veicolare il sito turistico come economico e facilmente raggiungibile.

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Ma da quando consigliare un luogo di vacanze è diventato un problema? Se problema c'è, è nella proposta turistica: da tempo girano offerte di domeniche a Roccaraso all'incredibile cifra di 30 euro: bus organizzati che offrono semplicemente il trasporto e dopodiché il nulla.

Arrivati in loco i turisti devono gestire tutto da soli: restano troppo poco per programmare un pernottamento e abbastanza da avere necessità di un posto in cui sedersi e mangiare e bere qualcosa e di servizi igienici. È nient'altro che overtourism. Che Roccaraso, evidentemente, scopre ora.  E di cui ora ha paura. Dice il sindaco: «Non è sopportabile vedere ancora le immagini della Statale 17 di domenica scorsa fare il giro del web».  Nessuno gli ha spiegato, evidentemente, come funziona il mondo con internet.

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