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A Ponticelli tornano le bombe di camorra: ordigno nella notte esplode sotto il cavalcavia

Una bomba è esplosa nella notte a Ponticelli, Napoli Est, sotto a un cavalcavia; sul posto Polizia di Stato e Vigili del Fuoco.
A cura di Nico Falco
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Il punto dove è esplosa la bomba a Ponticelli (foto da Facebook)
Il punto dove è esplosa la bomba a Ponticelli (foto da Facebook)

Torna la paura della faida di camorra a Napoli Est, dopo un periodo in cui gli scontri tra clan sembravano essersi calmati, assopiti: un ordigno è esploso intorno alla mezzanotte sotto al cavalcavia di via Luca Pacioli, al confine tra il quartiere di Ponticelli e il vicino comune di Cercola. Il boato ha svegliato di soprassalto i residenti, in molti hanno parlato in piena notte sui social dell'esplosione. Sull'ordigno sono in corso indagini, al momento non risultano feriti né danni di particolare rilievo alla struttura. Sul posto sono intervenuti la Polizia di Stato e i Vigili del Fuoco, che si dovranno occupare dei rilievi e delle verifiche sul cavalcavia.

A Napoli Est la faida tra i De Micco e i De Luca Bossa

A Ponticelli è in corso una faida di camorra che vede contrapposti il clan De Micco, spalleggiato dal gruppo De Martino, a cui storicamente è alleato, e i De Luca Bossa, che avrebbero, invece, dalla loro il gruppo Casella. Gli scontri erano culminati nell'omicidio di Carmine D'Onofrio, 23 anni, ucciso la notte del 6 ottobre scorso davanti alla fidanzata incinta di otto mesi. Il ragazzo, che era fino a quel momento ritenuto estraneo a dinamiche di camorra, era il figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa e quindi nipote di Antonio De Luca Bossa, capoclan ergastolano.

Per quell'omicidio sono scattati 6 fermi il 4 aprile scorso; tra i destinatari del provvedimento anche Marco De Micco, alias "Bodo", a capo del clan rivale ai De Luca Bossa. Secondo la ricostruzione degli inquirenti l'agguato sarebbe stato deciso per vendetta, in quanto D'Onofrio era stato identificato dal gruppo criminale tra i responsabili della bomba fatta esplodere il 29 settembre scorso davanti all'abitazione di De Micco.

"C'è una comprensibile sfiducia e paura tra i cittadini, svegliati nel cuore della notte dalla deflagrazione della bomba, ma oggi più che mai c'è la consapevolezza che nulla interromperà il cammino avviato, in questi mesi, e i passi in avanti fatti nella lotta alla camorra – commenta il senatore Sandro Ruotolonei quartieri della zona Orientale di Napoli non siamo all'anno zero. Anche con l'azione del Comitato di liberazione dalla camorra Area Est di Napoli sono state poste all'attenzione del Governo e del Prefetto di Napoli una serie di priorità come più presenza quotidiana delle forze dell'ordine sul territorio, l'attivazione delle telecamere di videosorveglianza e una serie di richieste che se da un lato puntano a reprimere e rispondere all'emergenza criminale, dall'altro puntano alla prevenzione e al recupero. Ribadiamo che c'è bisogno di un impegno straordinario del Governo per disarmare la città e mettere in sicurezza i territori".

(articolo aggiornato il 21 aprile alle 12:00)

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