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A Pompei scoperto il rilievo funebre di una coppia: il sito archeologico non smette di sorprendere

Un rilievo funebre è stato scoperto a Pompei, nell’ambito di una ricerca condotta dall’Università di Valencia; raffigura un uomo e una donna, è nella necropoli di Porta Sarno.
A cura di Nico Falco
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Il rilievo scoperto a Pompei (foto Alfio Giannotti)
Il rilievo scoperto a Pompei (foto Alfio Giannotti)

Un rilievo funebre di un uomo e una donna è emerso nel corso di uno scavo archeologico a Pompei (Napoli), nell'ambito del progetto di ricerca "Investigating the Archaeology of Death in Pompeii" condotto dall'Universitat de València in collaborazione con il Parco archeologico (direzione scientifica del professor Llorenç Alapont). Le due sculture, a grandezza quasi naturale, sono pertinenti a una tomba monumentale presso la necropoli di Porta Sarno; sono state trasferite nella Palestra grande degli scavi e verranno esposte nella mostra "Essere donna nell'antica Pompei" che verrà inaugurata il prossimo 16 aprile; durante l'evento i visitatori potranno osservare i delicati interventi di restauro in corso.

L'area dove è stato trovato il rilievo, nel quale sono in corso ricerche dal 2024, corrisponde ad una zona scavata negli anni '90 per la costruzione del doppio binario della Circumvesuviana. Già nel 1998 era stata scoperta la presenza di oltre 50 sepolture a cremazione, segnalate da stele e da un monumento funerario ad arco. Le indagini recenti hanno riportato alla luce una tomba monumentale costituita da da un ampio muro con diverse nicchie sormontate da un rilievo di una figura femminile e una maschile, forse una coppia di sposi. Le fotografie (alcune accreditate ad Alfio Giannotti) sono state diffuse sul proprio profilo Facebook dal Parco Archeologico.

Secondo gli studiosi, sulla base degli accessori scolpiti, la donna potrebbe essere una sacerdotessa di Cerere. Il periodo, stando alla qualità dell'intaglio delle sculture e alle loro caratteristiche arcaiche, potrebbe essere il tardo repubblicano. "Questa campagna – sottolinea il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – è un'occasione preziosa per ampliare le ricerche e le attività di valorizzazione nell'area fuori le mura di Pompei. Grazie alla collaborazione con l'Università di Valencia, a cui dobbiamo anche la scoperta alcuni anni fa della Tomba di Marco Venerio Secundio nella stessa area, è stato possibile lavorare a un progetto multidisciplinare che ha visto nelle varie fasi il coinvolgimento di diverse professionalità tra i quali archeologi, architetti, restauratori, antropologi".

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